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Incredibile a Cortina d’Ampezzo: un elicottero non può soccorrere una donna perché un turista sta “giocando” col drone

Pubblicato il 13 Agosto 2024

Tra i tanti dispositivi elettronici e tecnologici che si sono diffusi negli ultimi anni ci sono i droni, ormai sdoganati in vari ambiti e utilizzati anche a livello amatoriale per semplice divertimento. Purtroppo non tutti ne fanno un uso corretto e consapevole, proprio come successo nella giornata di ieri 12 agosto a Cortina d’Ampezzo. Un elicottero pronto a soccorrere una donna ferita ha dovuto ritardare il suo decollo proprio a causa della presenza di un drone guidato da qualche irresponsabile.

Elisoccorso bloccato da un drone

Come ricostruito un elicottero era atterrato al rifugio Vandelli, sulle Dolomiti del Sorapis, dopo la segnalazione di una donna 51enne originaria di Mantova che aveva riportato dei traumi durante un’escursione. La donna inizialmente è stata soccorsa sul posto, dopodiché è stata preparata per essere elitrasportata.

Al momento del decollo però l’elicottero ha dovuto sospendere le operazioni, poiché proprio sopra il mezzo stava volteggiando pericolosamente un drone. Nonostante le ricerche non è stato possibile individuare il proprietario del drone, quindi i soccorritori hanno dovuto aspettare che si spostasse per poter decollare.

La rabbia di Zaia: “Inaccettabile”

Il Soccorso Alpino e Speleologico Veneto ha denunciato l’accaduto con un post su Facebook iniziato con queste parole: “È capitato ancora”, a sottolineare che episodi del genere purtroppo non sono isolati. Nel post è stato infatti evidenziato che anche nei giorni scorsi erano stati segnalati droni che volavano senza alcuna regolamentazione tra i cieli delle montagne, un pericolo per i mezzi in volo impegnati appunto in soccorsi alpini.

Anche Luca Zaia, presidente del Veneto, ha denunciato l’episodio in un lungo post, sottolineando quanto sia grave e inaccettabile quanto successo, cioè un drone che ha impedito il corretto intervento di soccorso nei confronti di una donna. Zaia ne ha approfittato per evidenziare un altro problema: nell’anno in corso il 21% delle operazioni di soccorso hanno riguardato persone illese ma bloccate in montagna solo per incapacità.

Il governatore ha ricordato che i soccorritori rischiano la vita in ogni intervento e l’elisoccorso non deve essere usato come un taxi. “La montagna non è un parco divertimenti all’aperto, deve essere affrontata con più rispetto” – ha concluso tuonando il suo lungo post.