Pubblicato il 13 Maggio 2024
Siamo abituati a vederlo ridere e scherzare sul palco con le sue impareggiabili gag con gli altri ragazzi delle Store Tese, ma in realtà Elio, alias Stefano Belisari, vive una situazione familiare piuttosto delicata poiché ha un figlio autistico. Il cantante ha voluto raccontare il suo dramma familiare a Walter Veltroni sul Corriere, parlando delle problematiche che ha avuto con il figlio Dante.
La scoperta dell’autismo
Come ha raccontato Elio, la moglie ha subito colto delle anomalie nel comportamento di Dante. La coppia ha già due gemelli e le differenze nel percorso di crescita erano sempre più evidenti. Elio ha spiegato che con difficoltà hanno trovato qualcuno capace di fare una diagnosi chiara, aggiungendo che non c’è un numero di telefono al quale rivolgersi o un indirizzo dove andare. Elio ha denunciato di aver vissuto sulla sua pelle cosa significasse solitudine, una parola che purtroppo conoscono tutte le persone con un figlio autistico o disabile.
I segnali
Ci sono stati alcuni segnali che hanno fatto capire ad Elio che c’era qualcosa che non andava, poiché il piccolo Dante aveva un’attenzione ossessiva per le trottole e girava all’infinito. Inoltre aveva attenzione più per le cose che per le persone, in quanto l’autismo può portare gravi difficoltà relazionali o ritardi di natura mentale, motoria o cognitiva. “Manca tutto. Manca un protocollo che una mamma e un papà possano seguire, che funzioni da bussola in quel maremoto” – ha denunciato il cantante, una condizione condivisa purtroppo da tantissime altre famiglie in Italia che non sanno come muoversi né a chi rivolgersi.
“Come fa chi non ha i soldi?”
Elio ha denunciato la totale assenza delle istituzioni per le famiglie con figli autistici, aggiungendo che lui e la moglie si sono potuti permettere di farlo seguire. Non tutti però hanno la possibilità economica di far seguire i propri figli e per chi non ha i soldi “quando la mano pubblica dovrebbe riequilibrare le differenze, invece si accentuano le diseguaglianze sociali”.
Esistono delle associazioni ma sono private, di pubblico non esiste nulla. Per questo motivo il 26 maggio a Monza è previsto il Concertozzo degli Elii, che sarà l’occasione per accendere i riflettori sulla questione e parlare con persone competenti che hanno studiato il problema.