Pubblicato il 23 Marzo 2024
Purtroppo si moltiplicano sempre di più le truffe che vedono coinvolti soprattutto anziani. Tra le truffe più diffuse c’è la finta chiamata dei carabinieri, ovviamente fasulli, finalizzata a raccogliere dati e pin delle carte delle vittime e poi svuotare i loro conti bancari.
Il problema è che i truffatori sono sempre più creativi e ogni volta mettono in atto frodi diverse. L’ultima truffa in ordine di tempo si è consumata a Colleferro, in provincia di Roma, dove una donna ha raggirato un’anziana 80enne facendole credere di poter guarire il suo dolore alle gambe.
La truffa della polverina
Gli anziani sono le vittime preferite, poiché non sempre hanno la lucidità di capire che si tratta appunto di una truffa. Un po’ di tempo fa a Milano un’anziana fu vittima della truffa del piccione: due persone cosparsero del sapone liquido sui suoi vestiti e, con la scusa di pulirla, le portarono via una preziosa collana.
Quest’altra truffa si è invece consumata a Colleferro e gli agenti sono riusciti a ricostruirla grazie alla testimonianza della vittima. Una donna ha citofonato a casa dell’anziana, dicendole che era una sua vecchia amica d’infanzia e chiedendole di scendere poiché voleva salutarla.
L’80enne non si ricordava di lei e ha detto di non poter scendere poiché aveva problemi alle gambe. La finta amica è quindi salita e, quando ha visto che la donna si muoveva con difficoltà, le ha cosparso sulle ginocchia una polverina magica che avrebbe risolto tutti i suoi problemi i deambulazione.
Quella polverina miracolosa l’avrebbe fatta camminare di nuovo bene, ma naturalmente non era gratis. Per farla funzionare l’anziana doveva mettere tutti i suoi soldi e gli oggetti di valore in un fazzoletto, cosa che l’80enne ha fatto. A quel punto la truffatrice ha afferrato il malloppo e si è dileguata facendo perdere le sue tracce.
Il bottino è stato cospicuo, poiché nel fazzoletto l’anziana aveva messo 600 euro in contanti, oggetti d’oro e due buoni postali da 5.000 e 10.000 euro. Gli agenti stanno lavorando per risalire all’identità della truffatrice.