Pubblicato il 4 Ottobre 2021
Il maltempo che ha avuto luogo a Catania, in particolar modo durante la giornata di sabato, ha posto l’attenzione su alcuni problemi che il capoluogo etneo si trova ad affrontare ogni volta che scoppiano le cosiddette bombe d’acqua. In primis gli allagamenti che si registrano nella zona meridionale della città, nella quale sono presenti diversi torrenti, in particolar modo l’Acquicella e il Buttaceto nel quartiere S.Maria Goretti, nelle vicinanze dell’aeroporto.
Ma a ciò si aggiunge anche lo stato spesso non ottimale dei tombini e delle caditoie, considerando anche il fatto che l’acqua piovana proveniente dai vicini paesi etnei si riversa nel centro del capoluogo etneo, nel quale è presente anche la cenere dell’Etna. Tutto questo chiaramente costituisce un grosso pericolo per gli automobilisti.
L’assessore alla Protezione Civile del Comune di Catania, Alessandro Porto, spiega come la problematica a scopo preventivo sia stata già affrontata durante i mesi estivi e come questi problemi pongano la necessità di uno strumento urbanistico a raggio più ampio.
Nella zona sud come procede la manutenzione e cosa si è fatto per i torrenti Acquicella e Forcile?
“Tra il 17 e il 18 agosto ho chiamato le direzioni Manutenzione ed Ecologia, quindi rispettivamente i colleghi Arcidiacono e Cantarella, e abbiamo anticipato la programmazione di fine mese della pulizia delle caditoie, soprattutto nella zona sud, vicino all’aeroporto, che quando ci sono le bombe d’acqua è sempre colpita in maniera particolare. Devo ringraziare i cittadini, con i quali abbiamo un’interlocuzione diretta e che mi avvertono spesso su alcune situazioni che si vengono a creare perché purtroppo lì il problema è annoso. Gioca un ruolo particolare anche la cattiva educazione da parte di qualcuno che butta all’interno dei torrenti materiale di risulta o pezzi di albero, che poi vanno a incastrarsi nella parte sottostante la rotonda in cui c’è l’aereo, sotto la quale c’è un passaggio per uno dei torrenti che scarica a mare. Con il materiale di risulta si crea un tappo, che in caso di evento piovoso fa sì che l’acqua travasi invadendo le case dei cittadini. Il quartiere S.Maria Goretti fu realizzato sotto il livello della strada ed è quindi soggetto a queste cose”.
Considerando anche la presenza della cenere vulcanica, qual è lo stato attuale delle caditoie e dei tombini nel resto della città?
“Alla fine di agosto abbiamo iniziato la pulizia delle caditoie e di alcuni punti deboli, in quanto, grazie all’urbanizzazione selvaggia che c’è stata in città, ci potrebbero essere situazione incontrollabili. Bisogna anche pensare al fatto che la Sicilia è sempre più soggetta a questi temporali che fanno pensare più a situazioni tropicali che a realtà come quella nostra, ovvero di clima mite. Purtroppo il clima sta cambiando e questo si ripercuote anche nel nostro territorio. Anche il sindaco ha pubblicizzato il bobcat che aiuta ad accelerare i tempi della pulizia dei tombini, che già è stata effettuata nella parte centrale della città, più soggetta a rischi. Questo ci darà l’opportunità di sopperire a eventuali piogge. Se dovessimo essere in presenza di un temporale tropicale è chiaro che la pulizia dei tombini faccia la sua parte fino a un certo punto perché la pressione dell’acqua, assieme alla cenere dell’Etna, farebbe saltare le grate di protezione degli stessi tombini. La prevenzione è fondamentale, questa amministrazione ha dedicato parecchio tempo ed è stata molto attenta in questo tipo di interventi. Quando sento certi professionisti che dicono che bisognerebbe fare un piano regolatore metropolitano sono d’accordo con loro proprio perché l’acqua dai paesi etnei scende in città. Non si può pensare più oggi a un piano localizzato perché le fognature e le acque piovane che incidono nella pianificazione urbanistica di una città. Sarebbe opportuno rivederlo e far sì che si possano evitare certe conseguenze. Siamo stati accreditati dalla Regione Siciliana per il progetto ‘Allarme Precoce’, per il quale lavoro da un anno. Poco più di un milione di euro, una somma che servirà per l’installazione di sirene e sensori in tutte le scuole di Catania e in tutta la città per allarmi come le bombe d’acqua per dissuadere i cittadini ad andare per esempio in una determinata zona della città”.
In Comune avete in programma qualche riunione nel breve termine?
“Noi ci vediamo spesso con i colleghi perché oggi Catania è tra le prime 5 città maggiori città d’Italia come maturità digitale anche grazie alle intuizioni del sindaco, che istituito la delega dell’innovazione tecnologica. Quest’ultima cosa un po’ ci ha aiutati per utilizzare il più possibile gli strumenti tecnologici, come i collegamenti via web, allo scopo di scambiarci le informazioni in maniera più rapida. A metà di questo mese faremo un ritorno per controllare la pulizia dei torrenti per quella che può essere la nostra competenza. Molte parti dei torrenti sono di competenza della Regione Siciliana, che stanzia delle somme per la pulizia generale per non fare arrivare il materiale di risulta a valle e per non pagare le conseguenze a noi”.