Pubblicato il 18 Agosto 2020
Sono quasi le 12,30 quando al Pronto Soccorso dell’Ospedale Maggiore di Modica arriva il piccolo Evan, 16 mesi, e la situazione risulta essere complicata: il viso, il collo e la schiena risultano pieni di lividi anche datati. Il bimbo non sopravvive nonostante i tentativi dei medici e degli operatori del nosocomio.
La tragedia sembra essere accaduta intorno alle 12, quando le urla disperate della madre hanno allarmato il vicinato dell’appartamento delle case popolari di Via Eloro, al quartiere Santa Caterina di Rosolini (SR) ed è stato chiamato il 118. Il corpicino è giunto quindi quasi senza vita al Pronto Soccorso modicano.
Ma i numerosi lividi sul volto e le varie lesioni nel resto del corpo hanno allarmato le autorità che, non convinte dalle prime dichiarazioni della madre riguardo ad una porta che spinta dal vento avrebbe sbattuto contro il volto del piccolo, ed ai lividi sul corpo da caduta per i vari tentativi di imparare a camminare, hanno avviato una prima inchiesta.
A questo punto la donna e’ stata interrogata dagli agenti del commissariato di polizia di Modica ai quali avrebbe quindi rivelato alcuni particolari ritenuti di primaria importanza, tanto da fare scattare il fermo dell’attuale compagno.
Infatti da circa un anno la donna non vive più con il padre del piccolo Evan, attualmente residente fuori isola, ma con un 30enne di Noto, prontamente messo in stato di fermo dopo le suddette dichiarazioni.
La direzione delle indagini è quindi passato nelle mani dott.ssa Donata Costa della Procura della Repubblica di Siracusa, sotto il coordinamento del procuratore capo Sabrina Gambino che nelle prossime ore conferirà l’incarico per l’autopsia per fare chiarezza sulle cause del decesso.