Pubblicato il 7 Giugno 2024
Italiani popolo di risparmiatori. E di evasori. L’immagine ricca di contrasti che caratterizza la realtà del Bel Paese è tratteggiata dai dati raccolti dal dipartimento delle Finanze. E grazie all’utilizzo di alcuni algoritmi si è riusciti a individuare le attività commerciali in cui l’evasione è maggiormente diffusa.
LE ATTIVITA’ CON LA MAGGIORE EVASIONE FISCALE
Le categorie delle attività definite con più bassa affidabilità sono: lavanderie, noleggi auto, impianti sportivi e ristoranti. Gli algoritmi hanno fatto affiorare le quattro categorie monitorando le dichiarazioni 2,3 milioni di lavoratori autonomi, di partite Iva. Sono le lavanderie, le più “inaffidabili”, col 78,5% delle dichiarazioni considerate non corrispondenti agli effettivi guadagni.
LA TOP TEN DELL’EVASIONE
Ma stiamo parlando soltanto dei quattro esercizi commerciali in cima alla classifica.
Perché l’elenco è ben più lungo.
Limitandoci a sbirciare della top ten indecorosa, si scoprono le altre attività che ricorrono al camuffamento degli introiti, lasciando agli altri cittadini che rispettano le regole l’onere di alimentare le casse del denaro per la spesa pubblica.
Secondo i dati forniti dal dipartimento della Finanze, la altre attività che cercando di eludere sistematicamente il Fisco sono pelliccerie, assistenza anziani e disabili, sondaggisti, pesca e acquacoltura, lavorazione tè e caffè, panetterie, officine e discoteche.
SONDAGGISTI EVASORI
Colpisce la categoria dei sondaggisti, anche perché è la categoria alla quale maggiormente ricorrono i politici per tastare il polso degli elettori o capire su quali argomenti indirizzarsi per fare maggiore presa, per ottenere consenso.
A fare compagnia ai sondaggisti e alle altre attività nel mirino ci sono anche bar, pasticcerie, benzinai e gioiellerie.
Complessivamente, il danno stimato per l’Erario e la collettività è di più di 30 miliardi di euro l’anno.