Dati drammatici per l’export italiano. A causa della crisi generata dalla pandemia, l’anno passato – ce lo testimonia un rapporto Istat appena diffuso – è stato il peggiore da 11 anni a questa parte. Meno 9,9% dell’export verso i Paesi non europei, mentre l’import si attesta su un meno 15,3% per il crollo degli acquisti di prodotti energetici.
Si legge nel dossier che “nonostante la veloce ripresa avviata a maggio, dopo il crollo nei due mesi precedenti, nel complesso il 2020 si chiude con una contrazione dell’export, spiegata per oltre 6 punti percentuali dal calo delle vendite di beni strumentali e beni di consumo non durevoli”.
La contrazione del nostro export verso i Paesi extra Ue nel 2020 è diffusa a tutti i principali mercati di sbocco, ma sono calati meno per Svizzera (-2,9%), Stati Uniti (-6,7%), Cina (-0,6%) e Giappone (-7,6%). Al contrario i mercati che mostrano le flessioni più ampie sono India (-23,9%), Paesi Asean (-16,1%) e Paesi Opec (-15,8%).
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