Il prossimo 26 giugno alle ore 12 presso la chiesa della Santa Luciella ai Librai sarà presentato il progetto “Fabbrica della cultura”. Si tratta di un progetto di co-associazione e di found-raising per la ripresa post Covid-19 delle attività logistiche, culturali, turistiche e lavorative ad opera delle Associazioni Respiriamo Arte, Napulitanata, Manallart, VerginiSanità e il comitato della Festa della Ricerca Archivistica e Bibliotecaria.
Una rete di giovani professionisti che nasce per fronteggiare il particolare momento di crisi che sta attraversando il mondo della cultura e del turismo di qualità, indispensabile risorsa economica napoletana. Complessivamente possono contare su più di 40 operatori, più di 3000 eventi realizzati e più di 80 mila visitatori in 3 anni.
“Siamo sia custodi di elementi del patrimonio storico-artistico materiale di Napoli, dall’antichità all’Ottocento, sia immateriale», raccontano i promotori dell’iniziativa.
«La loro nostra presenza, ormai stabile da anni, che ha visto decine di migliaia di visitatori, garantisce una fruibilità indispensabile di siti e mette in sicurezza brani urbanistici minacciati dalla distruzione materiale, assicurando nel contempo la funzione sociale di decoro, visibilità e positività per quei luoghi che, diversamente, sarebbero facilmente scenario di squallore, deprezzo, illegalità
Siamo fieri di poter dire che questo progetto già dalla sua nascita gode del sostegno morale di diversi enti, attivi nella promozione e nella salvaguardia del patrimonio culturale della nostra città come il Pio monte della Misericordia, il Museo Archeologico Nazionale di Napoli e dell’ Assessorato ai giovani all’innovazione ed al Made in Naples.
Sostenere la Fabbrica della cultura non è sostenere un progetto riabilitativo, ma una nuova visione dell’erogazione del servizio culturale, che fa capo ad una nuova, più equa, più sostenibile e diversamente gestita fruizione delle risorse cittadine, indispensabile come risposta all’emergenza sanitaria ed in previsione di una sempre più completa ed unica conoscenza e vivibilità di Napoli».
Ma che cosa rappresenta oggi nella realtà napoletana l’iniziativa denominata “Fabbrica della Cultura”? Ripartiamo dall’inizio. Un insieme di associazioni del centro storico: Respiriamo Arte, Vergini Sanità, Manallart e comitato festa della Ricerca archivistica e bibliotecaria. Loro si presentano così:
“Siamo associazioni di giovani professionisti del management della cultura ed il boom turistico che ha infiammato Napoli negli ultimi anni è anche merito nostro.
Col nostro lavoro, con i nostri investimenti e con un team building napoletano abbiamo trasformato un deposito di taxi abbandonato nella Galleria Principe di Napoli nella prima sala da concerto di musica napoletana in Italia.
Abbiamo recuperato, messo in sicurezza, studiato e riaperto dopo 40 anni di abbandono, le chiese monumentali dei Santi Filippo e Giacomo dell’Arte della Seta e di Santa Luciella dei Pipernieri sulla celebre Spaccanapoli.
Abbiamo salvato e rigenerato il Complesso dell’Annunziata, luogo simbolo della vita stessa per gli orfani e gli abbandonati, con un tesoro di storie e di arte im- menso, nel quartiere Vasto.
Abbiamo messo in sicurezza e reso visitabile l’Acquedotto del Serino, di epoca augustea, invidiato da tutto il mondo e nascosto nell’immenso reticolo sotter- raneo della Sanità.
Con la prima Festa della Ricerca, ospitata per la prima volta nella Chiesa di Santa Luciella, abbiamo coinvolto giovani ricercatori napoletani affinché ci raccontassero le loro avventure, tra sponsor e patrocinanti, assieme al cibo ed al vino della tradizione, ed una folla felice di questo piccolo prodigio aperto a tutti, gratis.
La raccolta fondi “diventa anche tu paladino della cultura”
Fabbrica della Cultura è un progetto di co-associazione e di found-raising (di- venta anche tu paladino della cultura) ad opera di quattro associazioni del centro storico di Napoli
Queste sono sia custodi di un elemento del patrimonio storico-artistico mate- riale di Napoli, dall’antichità all’Ottocento, sia immateriale. La loro presenza sul territorio, ormai stabile da anni, che ha visto decine di migliaia di visitatori, garantisce una fruibilità indispensabile di siti e mette in sicurezza brani urbani- stici minacciati dalla distruzione materiale, assicurando nel contempo la fun- zione sociale di decoro, visibilità e positività per quei luoghi che, diversamente, sarebbero facilmente scenario di squallore, deprezzo, illegalità.
Alle associazioni si affianca il comitato della Festa della Ricerca e l’agenzia di creativa inColore, gruppo di giovani professionisti napoletani che si occupano di comunicazione e produzione audiovisiva.
#Restiamoaperti
Superata la fase acuta, il progetto Fabbrica della Cultura vuole consentire alle associazioni promuoventi la ripresa delle loro attività al servizio della cultura e del turismo di qualità, indispensabile risorsa economica napoletana.
La necessità di riscoprire la città anzitutto dai suoi cittadini, e da tutti i visitatori nazionali ed esteri poi, renderà necessario rimodulare l’offerta culturale eroga- ta, profondendovi senso di appartenenza e di identità.
Il progetto Fabbrica della Cultura, basandosi sulla continua interazione fisica e social coi suoi supporter, con l’ausilio delle Istituzioni culturali e politiche, sostiene, attraverso la campagna di found-raising, l’idea che quelle opere ma- teriali e immateriali protette e veicolate dalle associazioni siano di fatto patri- monio comune di tutti, come ricordato anzitutto dall’articolo 9. della Costitu- zione. E quindi, sostenendo la campagna, il supporter stia di fatto restituendo a sé stesso, alla propria famiglia e comunità un pezzo di Napoli in cui ritrovare la propria storia divenendo così in prima persona un “Paladino della Cultura”.
E’ in questo contesto di restituzione che si è pensato di offrire delle “premiali- tà” di diverso tipo e a seconda dell’entità della donazione, che permettano di partecipare alle attività della rete.
Sostenere la Fabbrica della Cultura significa sostenere la propria casa, che fab- brica cultura nel suo inalienabile valore spirituale inteso al miglioramento della qualità della vita, così come opportunità di impiego e di valorizzazione del patrimonio storico-artistico e dello spettacolo napoletano, unico al mondo e meritevole di sempre nuove strategie comunicative e di fruibilità.
Uniti in una piccola rete, le associazioni de la Fabbrica della Cultura sono fili di un network ben più ampio che è il sistema-museo ed il sistema-città, in cui l’offerta culturale si mescola senza discontinuità a quella eno-gastronomica, naturalistica, balneare, commerciale, e dello sviluppo sostenibile.
Sostenere la Fabbrica della Cultura non è sostenere un progetto riabilitativo, ma una nuova visione dell’erogazione del servizio culturale, che fa capo ad una nuova, più equa, più sostenibile e diversamente gestita fruizione delle risorse cittadine, indispensabile come risposta all’emergenza sanitaria ed in previsione di una sempre più completa ed unica conoscenza e vivibilità di Napoli.
Siamo fieri di poter dire che questo progetto già dalla sua nascita gode del sostegno morale di diversi enti, attivi nella promozione e nella salvaguardia del patrimonio culturale della nostra città come il Pio monte della Misericordia, il Museo Archeologico Nazionale di Napoli e dell’ Assessorato ai giovani all’inno- vazione ed al Made in Naples”
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