Pubblicato il 23 Gennaio 2024
A settembre scorso Fabrizio Corona festeggiò la sua libertà dopo 10 anni di reclusione, ma l’ex re dei paparazzi sembra essere una calamita per i guai. Corona infatti deve fare di nuovo i conti con la giustizia, poiché andrà a processo con l’accusa di tentata estorsione nei confronti di una scrittrice, una vicenda scabrosa che venne a galla già qualche mese fa.
La donna accusatrice nel 2021 si era rivolta a Corona per promuovere il libro che desiderava pubblicare ma, secondo lei, lo stesso imprenditore l’avrebbe ricattata minacciando di pubblicare un video intimo che li ritraeva insieme. A quanto pare infatti i due, oltre al rapporto professionale, ebbero anche rapporti più intimi.
Il rinvio a giudizio
Il gup di Milano Cristian Mariani ha accolto la richiesta del pm Antonio Cristillo e così ha deciso il rinvio a giudizio per Corona. Nel 2022 l’ex paparazzo subì una perquisizione da parte dei carabinieri dopo che la donna, assistita dall’avvocato Angelo Morreale, decise di sporgere denuncia.
Cristina Morrone, uno dei legali di Corona, ha detto: “Non vediamo l’ora di vedere cosa accadrà in udienza, perché ci saranno sorprese”. “È stato disposto il rinvio a giudizio e in tale sede faremo valere le nostre ragioni” – ha replicato l’avvocato Morreale. La data di inizio del processo è fissata al 12 aprile dinanzi alla sesta penale.
Il ricatto hard
Dopo la condanna a 7 mesi di reclusione per aver spaccato il vetro di un’ambulanza, Corona adesso si ritrova a dover fronteggiare un’altra accusa pesante.
La scrittrice ha spiegato che, dopo aver versato i soldi per la sponsorizzazione del suo libro all’agenzia di Corona, l’ex agente fotografico iniziò a ricattarla minacciando di diffondere il video hard che li ritraeva insieme.
In particolare la donna ha spiegato che Corona avrebbe cercato di costringerla “a non intentare azioni legali contro di lui per ottenere la completa esecuzione del contratto di servizi di pubblicazione”, con cui l’ex fotografo si era impegnato a “promuovere” il libro.
Come scritto dal pm Corona l’avrebbe “larvatamente” minacciata di “divulgare video che li ritraevano in atteggiamenti intimi”, se la donna avesse deciso di fargli causa. La scrittrice gli fece causa comunque nonostante le presunte minacce, anzi lo denunciò anche per estorsione. La Procura invece ha chiesto l’archiviazione per l’accusa di tentata truffa, che era stata contestata a Corona.
Le chat e le telefonate incriminate
Ci sarebbero chat e telefonate a suffragare le accuse della donna che inchioderebbero Corona. Secondo l’accusa l’ex paparazzo nel giugno del 2021 avrebbe detto alla donna: “Andiamo in udienza che poi proietto tutto quello che ho (…) sono delle cose che sono successe contrattualmente, no? pensi di essere furba? o più forte? o migliore? (…) se vuoi ti mando la copia del video (…) in una questione processuale penale e civile utilizzerò questi video! No, non ti sto minacciando”.
Parole che sarebbero comparse in alcune chat e in una telefonata che sarebbero negli atti dell’inchiesta. Secondo Ivano Chiesa, storico avvocato dell’ex paparazzo, Corona si sarebbe limitato a dire che “se fosse stato costretto a difendersi” in un procedimento civile “sarebbe venuto fuori anche il rapporto personale che avevano avuto”, compreso il video hard che documentava il loro rapporto sessuale.
Secondo la difesa la donna avrebbe regolarmente pagato a Corona i compensi per i servizi richiesti, ma si sarebbe poi lamentata del fatto “che il libro non vendeva e quindi che era colpa di Fabrizio”.