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Fallimento Pubbliservizi, risposte commissario Portoghese non soddisfacenti al consiglio comunale: prevista nuova seduta

Il fallimento della Pubbliservizi vedrà molto probabilmente una nuova seduta di consiglio comunale.

Pubblicato il 13 Dicembre 2022

Dopo la seduta del consiglio comunale di ieri mattina a Palazzo degli Elefanti riguardante il fallimento della Pubbliservizi Spa, società partecipata della Città Metropolitana di Catania, le polemiche non si fermano riguardo soprattutto al futuro dei lavoratori. L’intervento del commissario straordinario Federico Portoghese, che ha detto in particolare per il pagamento degli stipendi non gli sono stati segnalati problemi, non ha lasciato soddisfatti né i consiglieri né le organizzazioni sindacali.

L’Ugl, per bocca del suo segretario territoriale Giovanni Musumeci e del reggente della federazione Igiene ambientale della Ugl catanese Giuseppe D’Amico, ha detto: Siamo profondamente delusi rispetto all’esito del Consiglio comunale straordinario che si è tenuto ieri a Palazzo degli Elefanti sulla vertenza Pubbliservizi. Abbiamo apprezzato l’impegno dei consiglieri comunali di stringersi attorno alla partecipata e ai suoi lavoratori, cercando di comprendere la situazione e proporre qualche soluzione, ma non possiamo nascondere di aver provato forte imbarazzo di fronte alle non risposte del commissario Federico Portoghese, presente nella sua doppia veste commissariale. Ci aspettavamo risposte certe e determinate e invece ci siamo trovati ad ascoltare da Portoghese parole farfugliate su un discarico di responsabilità che lascia il tempo che trova, ma ancora peggio su una ipotetica clausola sociale sulla quale lo stesso non ha saputo (a precisa richiesta) fornire il riferimento legislativo e su un immaginario bacino prefettizio. Proprio su questo ultimo scenario soprattutto riteniamo che il commissario sapendo bene di cosa si tratta, considerato che il Comune di Catania è ancora adesso legato a quello dei lavoratori della nettezza urbana, farebbe meglio a escludere a priori una simile soluzione da praticare per i 330 dipendenti di Pubbliservizi. E comunque è una decisione che spetta ad altre sedi e non di certo a quella commissariale. Alla stessa stregua della proroga di sei mesi dell’attuale gestione giudiziale, che il commissario ha richiamato nel suo intervento. Sappiamo soltanto che abbiamo chiesto e sollecitato, anche in questa fase, un incontro a Città metropolitana e, come al solito, non ci è stata data alcuna risposta. Abbiamo quindi scritto nuovamente al prefetto perché possa convocarci in presenza dell’ente metropolitano, affinchè possano arrivare finalmente i giusti chiarimenti. Dai media abbiamo appreso che esisterebbe un atto di indirizzo emanato da Città metropolitana che autorizzerebbe il Consiglio di amministrazione uscente a presentare ricorso e, anche in questo caso, a richiesta scritta di averne copia per sapere di cosa tratta nello specifico non è corrisposto il riscontro auspicato. E i termini imposti dal giudice scadono domani. Se questo è il modo di gestire una vertenza estremamente delicata, con oltre 300 lavoratori interessati, come lo è quella di Pubbliservizi, c’è veramente poco da stare sereni e non ci resta che confidare sull’intervento della Prefettura”.

Dal canto suo il presidente del consiglio comunale Sebastiano Anastasi appoggia quanto detto dal sindacato, in quanto “è inusuale – ha detto – che subito dopo la relazione dell’amministrazione intervenga il consiglio comunale. Il commissario dopo una relazione sintetica ha chiesto se ci volevano chiarimenti. L’aula mi ha chiesto di far intervenire i consiglieri, che dopo la relazione del commissario non erano soddisfatti. Gli elementi di novità del ricorso sono le clausole per la salvaguardia del personale, il futuro dei lavoratori a partire da gennaio del 2023 e gli stipendi. Al termine della seduta ho detto che si dovrà ritornare sulla questione e per questo motivo comprendo benissimo la rabbia dell’Ugl. Il dialogo con il Prefetto e con il commissario è costante”.

Intanto venerdì 16 dicembre è previsto un nuovo incontro dei sindacati con i curatori giudiziali sulla questione dell’erogazione delle spettanze e sull’esercizio provvisorio, particolarmente atteso dal personale e dai creditori.