La sera del 5 febbraio era stato lanciato un allarme bomba a Villa Nobel, dove era in corso una cena di Radio Mediaset alla quale stavano partecipando anche diversi artisti in gara a Sanremo. L’edificio era stato evacuato per consentire alla polizia di effettuare tutti i controlli del caso. Si era poi scoperto che l’allarme bomba era infondato ed era servito solo a generare caos e paura.
Come se non bastasse martedì 6 febbraio è arrivata un’altra telefonata per annunciare che c’era un ordigno all’interno del Teatro Ariston. Anche in questo caso si è trattato di un finto allarme, ma le forze dell’ordine sono riuscite a risalire all’autore della telefonata.
La telefonata anonima è arrivata verso le 10:30 di martedì 6 febbraio annunciando la presenza di una bomba, ma il Teatro Ariston non era stato sgomberato, poiché si era ipotizzato che l’allarme fosse falso come nel caso di Villa Nobel.
La polizia, dopo una rapida indagine, è risalite all’autore del gesto. Si tratta di un 52enne con interessi nel campo musicale e che adesso dovrà rispondere dell’accusa di procurato allarme. La Questura di Imperia ha fatto sapere che l’uomo “ha confessato i propri addebiti” spiegando di aver agito per “motivi di acredine” verso gli organizzatori del Festival.
In pratica l’uomo ha ritenuto di aver subito uno sgarbo da parte degli organizzatori e, per vendicarsi, avrebbe fatto la telefonata per annunciare la presenza di una bomba.
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