Fedez continua a far discutere e far parlare di sé per le sue azioni e i suoi comportamenti. Non solo la telenovela sulla presunta crisi con la compagna, Chiara Ferragni, che ormai si trascina da quasi un mese. Nelle scorse ore, infatti, il rapper doveva essere sentito come testimone in Tribunale in occasione del processo bis per la strage della discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo in cui morirono cinque ragazzini ed una madre. La sua testimonianza, però, non c’è mai stata perché Fedez non si è presentato in aula per legittimo impedimento, presentando un certificato medico. Per molti questa è l’ennesima dimostrazione che qualcosa nella vita dell’uomo non vada per il verso giusto. Dimostrazione data anche dal fatto che, dopo Sanremo, lui non si è quasi mai mostrato, tranne in rarissime occasioni. E non solo sui Social. Anche alla presentazione di LOL 3 e, come detto, in Tribunale per testimoniare. Ieri sul suo profilo Instagram, intanto, ha rotto il silenzio e ha confermato ufficialmente quello che si pensava: “Sto attraversando un periodo per cui preferisco stare il più possibile lontano dai social. Non c’entra il rapporto con mia moglie. Che anzi ringrazio per il costante supporto”.
Ma di cosa parliamo quando citiamo il processo di Corinaldo e perché Fedez doveva essere ascoltato come testimone? Alla discoteca Lanterna Azzurra il rapper si esibì per diverso tempo prima della strage della notte tra il 7 e l’8 dicembre 2018. A citarlo come testimone era stata la Procura nel giudizio sulle condizioni di sicurezza nel locale, questioni amministrative e il rilascio dei permessi per la riapertura della discoteca. Fedez era stato già citato come testimone nell’udienza di venerdì scorso, insieme a Sfera Ebbasta (che era atteso la sera della strage per una dj-set): entrambi avevano rappresentato un legittimo impedimento per un impegno lavorativo non rimandabile.
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