Così ha risposto Federico Leonardo Lucia, in arte Fedez, alla domanda rivoltagli in tribunale a Milano nel 2020 “se fosse intestatario di beni immobili o beni mobili registrati: navi, motociclette, automobili…”.
Lo si legge in un esposto inviato nei giorni scorsi dal Codacons alla guardia di finanza di Milano e Roma, riferisce il Corriere.
Per l’associazione dei consumatori, il rapper avrebbe usato “un’espressione che, in maniera sintetica ma efficace, fa emergere una personalità incline a sfruttare a proprio vantaggio i meccanismi mediante cui si celano le ricchezze personali, situazione questa dove è molto frequente possano annidarsi situazione di elusione fiscale o di vera e propria evasione”.
Attraverso una relazione tecnica realizzata dal Gian Gaetano Bellavia (già consulente di Report), l’associazione ha ricostruito uno schema in cui sarebbero riassunti tutti “gli asset riconducibili a Fedez e tutte le modifiche degli assetti societari che hanno coinvolto le società del rapper”.
“Il Gruppo è saldamente in mano alla società Zedef, che fa capo alla famiglia di origine di Fedez e cioè oltre a lui stesso, alla madre e al padre che rivestono anche le cariche societarie chiave nella società stessa – si legge nell’esposto – Nell’arco di un quinquennio si sono succedute numerose operazioni straordinarie che hanno portato il gruppo ad assumere assetti sempre diversi. Ulteriori e specifiche considerazioni possono essere svolte valutando la tipologia di operazioni straordinarie poste in essere. La scelta di attivare istituti come fusioni inverse e scissioni non proporzionali asimmetriche evidenzia la padronanza con sistemi consulenziali raffinati e di elevato grado di complessità che vanno oltre una semplice esigenza economica o di sviluppo, come peraltro emerge dalla lettura dei relativi atti notarili (estremamente articolati) e dai flussi finanziari, ben rappresentati negli allegati documenti, che restituiscono un’operatività fiscale molto molto complessa”.
“Altro aspetto da considerare è la fitta trama di rapporti di affari con nuovi soggetti che delinea l’allegata ricostruzione e rappresenta un salto di qualità, in termini strategici, rispetto a quanto osservato in precedenza. La situazione merita un’analisi più ampia al fine di cogliere le ragioni strategiche sottostanti che, ancorché potenzialmente lecite, possono talvolta travalicare e deviare in una forma di potere occulto e trasversale la cui conoscenza non può rimanere estranea all’attività istituzionale del Corpo», si legge ancora nella nota del Codacons.
L’esposto è stato presentato in coincidenza con l’udienza, dinanzi al Gup del Tribunale di Roma Marisa Mosetti, per decidere sul rinvio a giudizio di Fedez per il reato di calunnia ai danni del Codacons.
Al centro della vicenda le accuse mosse dal rapper all’associazione dei consumatori circa un presunto banner ingannevole pubblicato nel 2020 sul sito del Codacons in tema di Coronavirus.
La Procura di Roma ha chiesto ora al Tribunale di processare Fedez per calunnia.
Dopo quelli registrati nelle ore e nei giorni scorsi, ancora una tragedia nel Salento. Un…
"Amar era una persona sorridente e generosa, un atleta rigoroso, un grande professionista, era un…
Un operaio incensurato è sospettato dell'omicidio di Arturo Panico, 71 anni, il falegname ucciso a…
"Siamo in uno stato di guerra, ora basta". E' la denuncia di Vincenzo Bottino, il…
"Non si esclude l'omicidio, perché è impossibile che una ragazza di quindici anni usi quel…
"La decisione antisemita della Corte penale internazionale equivale al moderno processo Dreyfus, e finirà così. Israele…