Fedez sputa veleno contro Giorgia Meloni: “Parla di Chiara Ferragni, mi sembra strano che…”

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Ultimamente sta tenendo banco il caso del pandoro della Balocco griffato Chiara Ferragni che, secondo l’Antitrust, sarebbe stata una forma di marketing ingannevole e scorretta poiché dal ricavato delle vendite dei pandori non sarebbe stato devoluto nulla in beneficenza.

La vicenda ha avuto un grande risalto mediatico e anche Giorgia Meloni, dal palco di Atreju, ha voluto dire la sua scagliandosi contro Chiara Ferragni, pur senza nominarla mai, con queste parole: “Gli infuencer non sono quelli che fanno soldi a palate mettendo vestiti o borse o promuovendo carissimi panettoni facendo credere che si farà beneficenza, ma il cui prezzo servirà solo a pagare cachet milionari”.

La replica di Fedez

Il riferimento della Meloni alla Ferragni era abbastanza evidente e Fedez, con una serie di Stories al veleno su Instagram, ha voluto replicare al Presidente del Consiglio: “Evento alquanto singolare è che la presidente del Consiglio Giorgia Meloni – ha detto il rapper – abbia deciso di parlare dal palco della sua fantastica festa del partito, delle priorità del Paese. Avrà parlato della disoccupazione giovanile? No. Della manovra finanziaria che stanno facendo col culo e non hanno ancora finito? No. Della pressione fiscale? No. Ha deciso di dire ‘diffidate dalle persone che lavorano sul web’. Questa è la priorità della nostra presidente del Consiglio, il che mi fa capire che questo avvenimento sia stato attenzionato dalla politica”.

“Abbiamo fatto più noi che il Governo”

Il “j’accuse” di Fedez non si è certo concluso qui, anzi, il cantante ha elencato le opere portate a compimento da lui e dalla moglie, mettendole a confronto con le mancanze del Governo: “Mi fa sorridere, siamo noi che dovremmo diffidare dai politici, visto tutto il pregresso. Visto che bisognerebbe diffidare da noi, voglio elencare un paio di cose in cui noi abbiamo fatto qualcosa e lo Stato praticamente nulla. Durante la pandemia io e mia moglie abbiamo fatto una raccolta fondi da 4 milioni di euro e abbiamo costruito in 10 giorni una terapia intensiva da 150 posti letto che ha salvato delle vite seduta stante. Sapete il governo e la Regione Lombardia quanto ha speso per costruire la stessa terapia intensiva, con gli stessi posti letto? 10 milioni di euro, per farla entrare in funzione una miriade di mesi dopo”.

Fedez ha voluto ricordare che il Governo ha “dimenticato” i lavoratori dello spettacolo durante la pandemia: “Le ricordo un’altra cosa: durante la pandemia c’è stata una categoria, i lavoratori dello spettacolo, che è stata completamente dimenticata dallo Stato. In un anno il Mibact ha raccolto mezzo milione di euro. Io in 10 giorni, chiuso in casa giorno e notte, tre milioni di euro. E sette milioni in un anno, che abbiamo distribuito con il Cesvi. Voi dove eravate?”.

Il bonus psicologo

Dopo il malore di ottobre, che lo aveva costretto ad un ricovero in ospedale, Fedez aveva parlato della sua malattia mentale accendendo i riflettori su un fenomeno ancora poco dibattuto come la depressione. Proprio su questo argomento il rapper ha voluto togliersi un sassolino dalla scarpa: “E poi vogliamo diffidare veramente della rete? Il suo governo da gennaio 2023 doveva fare decreti attuativi per il bonus psicologo, ma c’è voluta una petizione firmata da 300mila persone: a me sembra che il web ogni tanto vi serva per darvi una svegliata”. Poi è arrivata un’altra pesante stoccata: “Mia moglie si difenderà nelle sedi opportune, anche perché mia moglie, a differenza delle persone che compongono il suo partito, non ha potuto beneficiare dell’immunità parlamentare, come l’onorevole’ Santanché”.

Il caso pandoro griffato Ferragni

Infine Fedez ha concluso così dicendo la sua sul caso del pandoro griffato della moglie Chiara Ferragni: “Non ho parlato finora perché la vicenda non riguarda me, mia moglie è una donna indipendente e non voglio sovradeterminare nessuno e lei stessa ha dichiarato che impugnerà questa cosa. Nonostante io non sia interno a questa vicenda anche io sono stato additato come truffatore e tutto ciò che faccio con la mia fondazione è stato definito opaco, fumoso. Sono due cose differenti, so che ci vedete come una cosa sola, ma siamo due cose differenti, io ho una fondazione e rimango perplesso che si metta in discussione ciò che ho fatto nel mondo della charity”.

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Redazione Nazionale

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