Pubblicato il 26 Giugno 2020
Feltri si dimette dall’Ordine. Non è più un giornalista. La notizia, diffusa tramite “Il giornale”, ha scosso l’ordine dei giornalisti e non solo.
Le dimissioni di Vittorio Feltri, l’annuncio
L’annuncio è stato dato dal giornalista Alessandro Sallusti, direttore dal 2010 de “Il giornale”. Dunque non ancora dal diretto interessato. “Perchè lo abbia fatto, lo spiegherà lui- ha scritto Sallusti- ma io immagino sia una scelta dolorosa per sottrarsi una volta per tutte all’accanimento con cui da anni l’Ordine dei giornalisti cerca di imbavagliarlo (…)”.
Feltri spiegherà lui probabilmente i motivi che lo hanno spinto a dare le dimissioni. Sicuramente ora sarà più libero, proprio come il giornale da lui creato, di esprimere la propria opinione e concetti. Più volte infatti ha suscitato diverse polemiche e differenti “minacce” di denuncia per le sue dichiarazioni contro “i meridionali e i gay”. Ma questa è oggi un’altra storia.
Dimissioni di Feltri, le reazioni di Ottavio Lucarelli
Ottavio Lucarelli, presidente dell’Odg Campania, ha reso nota la notizia attraverso la sua bacheca facebook. “Feltri si dimette da giornalista”. Una vittoria del presidente nazionale Carlo Verna, una vittoria dell’Ordine della Campania che ha presentato il primo esposto, una vittoria per l’informazione pulita, per Napoli e la Campania”. Ha scritto. Naturalmente i commenti sono tutti a favore.
In generale per la Campania e per il sud dopo le sue dichiarazioni “di guerra” questa notizia rappresenta davvero una vittoria. Non dimentichiamo che, il giorno dopo la sua dichiarazione, “I meridionali sono inferiori”, quasi tutti le edicole del sud in generale si rifiutarono di vendere copie del suo giornale. “Il giornale ‘Libero’ non sarà più venduto, perché non è giusto arricchire gente che non ci porta rispetto”, scrissero solo pochi mesi fa.
Intanto, poco fa, è giunta la prima reazione del presidente dell’Ordine dei Giornalisti Carlo Verna, “La lettera di dimissioni di Feltri (dall’Odg) è stata effettivamente depositata al consiglio della Lombardia, ma il Consiglio deve riunirsi per accettarle e cancellarlo. Sto presiedendo il Consiglio Nazionale in corso e tra poco parlerò proprio di questa vicenda”.