Femminicidio di Annalisa D’Auria, la gelosia morbosa del marito: “Vi ho scoperti, ti vengo a beccare”

Sabato 28 ottobre a Rivoli si è consumata una terribile tragedia: l’operaio Agostino Annunziata ha ucciso a coltellate la compagna Annalisa D’Auria accecato dalla gelosia e le avrebbe inviato minacce dirette su Whatsapp.

Proprio la gelosia sarebbe stata dunque la scintilla della follia che ha armato la mano di Annunziata che, prima di colpire la compagna con una coltellata mortale alla gola, avrebbe tentato di strangolarla per farle confessare la sua presunta relazione con un altro uomo. Annunziata era descritto come un uomo violento, un maniaco del controllo che con la sua gelosia soffocava la compagna.

Gelosia “killer”

Secondo quanto riportato da la Stampa, sul corpo della donna dopo una prima analisi esterna sono state rilevate alcune lievi ferite provocate dalla lama di un coltello da cucina, lo stesso usato per assestare la coltellata fatale alla gola.

Il delitto si è consumato nell’appartamento di via Monte Bianco, a Rivoli, dinanzi alla figlia di 3 anni della coppia tra le 6:00 e le 7:00 di sabato mattina al culmine di una violenta lite iniziata nel cuore della notte.

Annunziata si è poi recato al lavoro, chiedendo ad un collega se poteva badare alla figlia, per poi lanciarsi da un silos nell’azienda dove lavorava come operaio, la Massifond di Orbassano. Lui era convinto che la compagna lo tradisse, infatti controllava tutto: dallo smartphone all’abbigliamento fino ai social.

Le minacce via chat

L’ennesima lite è nata quando Annalisa, operatrice scolastica, stava organizzando sulla chat di gruppo una cena con i compagni di lavoro. Un affronto per l’operaio, che ha chiamato uno dei suoi colleghi minacciandolo: “Bravo, adesso so chi sei, vi ho beccati, domani vengo a prenderti”.

Verso le 13:30 l’operaio avrebbe anche mandato un messaggio minatorio sulla chat di lavoro: “Domani vengo a scuola e faccio un casino”. Il giorno dopo, alla scuola Dalmasso dove lavorava Annalisa, era previsto un open day per accogliere i futuri alunni con le rispettive famiglie, ma lei non si è presentata.

Un’operatrice scolastica ha raccontato preoccupata: “A quel punto abbiamo capito che era successo qualcosa”. Il professor Stefano Bruno, dirigente scolastico del Dalmasso, ha commentato incredulo: “Annalisa era con noi da circa un mese per una supplenza a tempo determinato anche se era già stati qui lo scorso anno Si relazionava con tutti ed era davvero scrupolosa. Mi spiace ma io non ho avvertito la sua sofferenza”.

Un’altra collega più giovane, con la quale Annalisa aveva maggiore confidenza, era a conoscenza delle ansie della giovane operatrice scolastica e si è presentata dai carabinieri. Le attenzioni a questo punto sono tutte rivolte alla bimba di 3 anni, ricoverata all’ospedale infantile Regina Margherita, circondata dagli zii e dagli psicologici, che chiede con insistenza: “Mia mamma quando viene?”. Intanto oggi alle 18:30 è prevista una fiaccolata che partirà da via Monte Bianco fino alla parrocchia di San Francesco organizzata dal Comune e dal comitato di quartiere Borgonuovo per ricordare Annalisa D’Auria.

Redazione Nazionale

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