Si avvicina il giorno del processo per Filippo Turetta, reo confesso del femminicidio dell’ex fidanzata Giulia Cecchettin. Si sono chiuse le indagini con accuse molto gravi nei confronti del 22enne come omicidio volontario con l’aggravante della premeditazione, della crudeltà e dell’efferatezza, sequestro di persona, occultamento di cadavere, stalking e porto d’armi.
Bruno Cherchi, procuratore di Venezia, al termine delle indagini coordinate dal sostituto procuratore Andrea Petroni ha detto che in base agli elementi raccolti ha concluso che l’assassinio di Giulia Cecchettin da parte di Turetta fosse premeditato e studiato a tavolino. Gli inquirenti sono giunti a questa conclusione non solo per le modalità del delitto, ma anche per i comportamenti sospetti di Turetta prima dell’assassinio come la ricerca di luoghi tramite Internet, l’acquisto di materiale finalizzato a immobilizzare Giulia, la cartina geografica e il nastro adesivo per non farla urlare e per bloccarle i polsi e le gambe.
Gli inquirenti inoltre hanno decretato che le modalità del femminicidio siano state efferate e crudeli, come dimostrano le oltre 20 coltellate ritrovate sul corpo di Giulia Cecchettin dopo la sua autopsia. Dopo l’uccisione di Giulia, Turetta abbandonò il corpo della ragazza in una scarpata vicino il lago di Barcis, per poi tentare la fuga in Germania dove è stato arrestato circa una settimana dopo il delitto. Il 22enne attualmente si trova in carcere a Verona e ha parlato in un solo interrogatorio.
Cherchi ha detto di aver fatto una ricostruzione obiettiva dei fatti, che adesso dovranno essere esaminati in sede di contraddittorio davanti al giudice. Nel caso in cui dovesse essere confermata l’aggravante della premeditazione, Turetta andrà davanti alla Corte d’Assise che prevede la presenza di giudici popolari.
In base alle accuse mosse nei suoi confronti, Turetta rischia seriamente l’ergastolo. Intanto l’avvocato della famiglia Cecchettin ha espresso la sua soddisfazione, ringraziando la Procura e gli investigatori per il lavoro svolto. Ha aggiunto che le imputazioni sono quelle che si aspettava, confermando che la famiglia Cecchettin si costituirà come parte civile per rendere giustizia a Giulia.
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