Pubblicato il 20 Aprile 2021
Sono stati avviati accertamenti sul ferimento di Giovanna Saraceno, l’attivista No TAV tuttora ricoverata per le gravi lesioni riportate nella notte tra sabato 17 e domenica 18 aprile.
La tragedia si sarebbe sfiorata a margine della manifestazione di sabato pomeriggio contro il cantiere del nuovo autoporto della A32, a San Didero. Al termine dell’evento, alcuni No TAV avrebbero lanciato fuochi artificiali in direzione del presidio, gesto che il movimento – dal proprio sito web – ha motivato affermando che si trattava di un “saluto ai presidianti che ormai da giorni resistono sul tetto del presidio all’interno delle recinzioni”. Un lancio a cui le Forze dell’Ordine hanno risposto con i lacrimogeni: sarebbe stato proprio uno di questi a ferire gravemente l’attivista.
Un fatto davvero grave, se venisse accertato. Dall’altra parte, le Forze dell’Ordine si sono giustificate rispondendo di aver lanciato lacrimogeni dopo esser state bersagliate con sassi e petardi e che i lanci sarebbero stati fatti da grande distanza.
Quello che è certo è che una donna è stata ferita alla testa e ora si trova ricoverata all’ospedale Molinette di Torino con fratture plurime al volto e un’emorragia celebrale.
No TAV: lacrimogeni sparati orizzontalmente
La Questura di Torino ha aperto le indagini, il cui risultato verrà comunicato all’autorità giudiziaria. Per ora comunque le indagini sembrano escludere i lanci ad altezza uomo, perché le Forze dell’Ordine sarebbero state dietro una recinzione alta 4 metri e avrebbero fatto solo lanci a parabola.
Ma il movimento No TAV non ci sta e ribadisce le proprie accuse dalla propria pagina Facebook, pubblicando un video, in cui si sentirebbero due carabinieri, dotati di lacrimogeni, dire di averne “tirati due in faccia sulla strada”, e una foto, in cui si vedono le Forze dell’Ordine sparare orizzontalmente al di fuori delle recinzioni.
Per l’esito delle indagini occorre ancora attendere. Nel frattempo Giovanna Saraceno, tuttora ricoverata all’ospedale Molinette di Torino, giovedì 22 subirà un intervento chirurgico maxillo-facciale. Intanto in Val di Susa, a dispetto degli industriali piemontesi che ieri hanno ribadito la centralità dell’opera, la mobilitazione No TAV prosegue.