Un secondo arresto per il ferimento dei fratelli Francesco e Gabriele Ferrara, nipoti dell’ex collaboratore di giustizia Iano Ferrara. Massimiliano Campagna, classe 1989, è stato rintracciato e tratto in arresto nel centro di Messina, nel pomeriggio di ieri, dagli investigatori della Squadra Mobile. All’uomo la Direzione Distrettuale Antimafia di Messina contesta le ipotesi di reato di tentato omicidio e porto abusivo di arma da fuoco con l’aggravante di cui all’art. 416 bis .1 del codice penale, legata ai reati connessi all’attività mafiosa. Secondo il provvedimento cautelare, al di là delle ragioni sentimentali che avevano animato Tommaso Ferro, in precedenza arrestato e che secondo l’accusa avrebbe agito perché non gradiva una relazione tra Iano Ferrara e una sua parente, “la compagine malavitosa di riferimento di Ferro, operante nel territorio di Santa Lucia sopra Contesse, avrebbe acquistato potere, facendo sparare a uno dei componenti della famiglia Ferrara. Famiglia, che sul Cep, a Messina, esercitava la propria influenza”, scrivono gli inquirenti. Di coseguenza, anche questo secondo arresto, secondo magistrati e Squadra mobile, va inquadrato in un contesto di lotta di mafia.
La ricostruzione
Nel primo pomeriggio dell’11 gennaio del 2016, due giovani riparavano in ospedale, al Posto di Pronto Soccorso del Policlinico Universitario di Messina: entrambi colpiti da colpi di arma da fuoco.
I sanitari, oltre a prestare le cure del caso, attivavano gli organi di polizia.I giovani venivano identificati per Francesco Ferrara e Gabriele Ferrara, nipote e figlio dell’ex collaboratore di giustizia Iano Ferrara.
Secondo la successiva ricostruzione dei fatti, poco prima del ricovero in ospedale, all’incrocio tra le vie Dell’Essenza e Pietro da Messina, mentre i due giovani si accingevano a salire sull’auto dello zio, Carmelo Ferrara, il veicolo veniva raggiunto da due individui, coperti dai caschi, che viaggiavano a bordo di uno scooter. Il passeggero del motociclo, armato di pistola, esplodeva diversi colpi all’indirizzo del conducente del mezzo che stava prendendo a bordo i due giovani. Questi riusciva a defilarsi, abbandonando l’auto e i colpi dell’arma esplosi finivano con ferire i due giovani.
Le indagini, a suo tempo attivate dalla Squadra Mobile e coordinate dalla Procura della Repubblica di Messina, permettevano di individuarne il movente, che portava a ricondurre il tutto ad un attrito sorto a causa di una relazione non gradita tra Iano Ferrara e una parente di Tommaso Ferro: rapporto energicamente osteggiato da quest’ultimo, ma approvato e difeso da Carmelo Ferrara.
Gli ulteriori approfondimenti poi svolti da altra forza di polizia, il 2 aprile 2019, portavano all’arresto, fra gli altri, di Tommaso Ferro, collocando peraltro il tentato omicidio ai danni dei Ferrara nell’alveo di quelle azioni aggravate dal metodo e/o dalle finalità mafiose.
Le emergenze dibattimentali conducevano ad una riapertura delle indagini sul tentato omicidio. I seguiti d’indagine, svolti dalla Squadra Mobile e coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Messina, evidenziavano elementi indiziari anche a carico di Massimiliano Campagna, cl. ‘89.
Condividendo il quadro indiziario raccolto, la Procura della Repubblica di Messina – Direzione Distrettuale Antimafia, nella persona dei Pubblici Ministeri titolari delle indagini, richiedeva e otteneva – dal Giudice per le Indagini Preliminari – la misura cautelare a carico di Campagna.
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