Cronaca

Costringe la figlia 13enne a fare sesso telefonico: in manette la mamma e l’amante

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Ancora un’agghiacciante storia di degrado familiare a sfondo sessuale, dove vittima è una ragazzina di 13 anni manipolata dalla madre per soddisfare le perversioni sessuali del suo amante virtuale. Storie del genere purtroppo sono sempre più diffuse e una delle ultime in ordine cronologico risale ad inizio aprile, quando un 46enne adescò un uomo per convincerlo a stuprare la figliastra 18enne.

Sesso telefonico con l’amante della madre: l’incubo di una 13enne

L’incubo per la 13enne è iniziato quando la mamma, una donna salentina, si è innamorata di un uomo milanese di 52 anni conosciuto tramite Instagram. Dopo le prime chat il 52enne ha spostato le sue attenzioni sulla figlia 13enne, diventata l’ossessione delle sue perversioni.

La donna è sposata, ma “teneva a bada” il marito somministrandogli ben 5 ansiolitici al mattino e altri 5 la sera nel caffè, rendendolo di fatto “inoffensivo” poiché spesso dormiva. Inizialmente la ragazzina doveva solo chattare col 52enne, che però ha iniziato a pretendere sempre di più.

La 13enne per lui era diventata un’ossessione e infatti voleva sapere quando e con chi usciva e aveva addirittura installato sul suo cellulare un’app, che lui le aveva regalato, per controllarla in ogni istante. In soli due mesi l’uomo le aveva inviato 85.000 messaggi, con telefonate ad orari fissi.

C’erano altri due appuntamenti fissi: le telefonate erotiche tra l’uomo e la ragazzina, alla quale la mamma suggeriva cosa dire per eccitare l’amante sessuale. Se la ragazzina si rifiutava, la mamma non esitava a tagliarle le gambe e le braccia, per poi inviare all’amante le foto dei tagli come segni del pentimento della 13enne. Infine la minorenne era costretta a scattarsi foto e girare video pornografici davanti al pc e tutto il materiale è stato ritrovato nel pc dell’uomo.

Gli arresti

La 13enne, ormai esausta e sfinita per quelle violenze continue, ha denunciato la mamma e il suo amante virtuale, che nonostante tutto hanno continuato a tormentarla. Oggi il gip del Tribunale di Lecce ha messo fine all’incubo della 13enne con un’ordinanza che ha portato all’arresto di entrambi con l’accusa di pedopornografia, alla quale si è aggiunta quella di stalking per l’uomo e quella di maltrattamenti in famiglia per la donna.

L’incubo è finito, ma i segni nella mente e sul corpo restano e infatti oggi la ragazzina è sprofondata in una forte crisi depressiva: non vuole più uscire di casa e non riesce a dormire. Servirà adesso un lungo percorso terapeutico con l’aiuto di professionisti per aiutare questa povera ragazza a riprendersi in mano la sua vita.

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Redazione Nazionale

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