Il crimine, reso ancor più sconvolgente dall’atto di cannibalismo, riportato dai media locali, ha scosso il governatorato di Sharqiya, nel Delta del Nilo.
La donna, 29 anni, è stata arrestata dalla polizia grazie alla denuncia dello zio del bambino, che ha trovato parti del corpo della piccola vittima chiuse in secchi della spazzatura nella loro casa di famiglia, nel villaggio di Abu Shalabi.
L’assassina, che soffre di una malattia mentale, ha anche dichiarato di non aver avuto intenzione di uccidere il figlio.
Durante l’interrogatorio, sarebbe rimasta impassibile, per poi spiegare che la sua intenzione era di vendicarsi dell’ex marito: “Volevo vendicarmi di suo padre ed essere libera. Suo padre continua a venire a casa e cerca di portarmelo via”.
La 29enne si è separata dal marito tre anni fa e viveva da sola con il figlio.
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