Dopo il ritrovamento del corpo di Giulia Cecchettin vicino al lago di Barcis è calata un’ombra di disperazione, rabbia e tristezza su una vicenda che ha acceso ancora una volta i riflettori sul dramma della violenza sulle donne.
Adesso però bisogna chiarire le dinamiche dell’efferato delitto ed è stata disposta l’autopsia sul corpo di Giulia che darà utili indicazioni sulle modalità con le quali la povera ragazza è stata uccisa dal suo ex fidanzato, Filippo Turetta.
Tra sabato e domenica Turetta è stato arrestato in Germania, vicino Lipsia, e su di lui pende l’accusa di omicidio volontario. Attualmente si trova in un carcere tedesco e la sua posizione potrebbe aggravarsi se dovesse essere confermata la premeditazione, come sospettano gli inquirenti.
Molti elementi lasciano presupporre che il 22enne avesse premeditato tutto, a partire dalla tesi di Giulia. Filippo avrebbe chiesto alla sua ex di spostare la tesi e, come hanno rivelato alcuni parenti di Giulia, temeva che lei dopo la laurea se ne sarebbe andata lasciandolo solo.
A destare maggiore sospetto ci sarebbero le ricerche effettuate da Filippo sul web. Il 22enne su Google avrebbe effettuato la ricerca “kit di sopravvivenza in alta quota” e si sarebbe informato sui passaggi verso l’Austria. Elementi da valutare, anche perché Filippo era un appassionato di trekking e quindi potrebbero avere una rilevanza relativa.
Altro elemento sospetto è il coltello spezzato, senza sangue, ritrovato nella zona industriale di Fossò, dove una telecamera di sorveglianza ha ripreso Filippo mentre aggrediva Giulia. Si ipotizza che quella possa essere l’arma del delitto, poi ripulita dal 22enne.
C’è poi il ritrovamento del cadavere di Giulia, rinvenuto sotto un grande masso in una grotta e coperto da sacchi neri. Al momento non risultano segni e ferite da trascinamento, quindi si sospetta che il corpo della ragazza sia stato portato in quel posto a spalla. Da chiarire infine dove è stata effettivamente uccisa Giulia.
Altro elemento sospetto è lo scotch ritrovato sulla scena dell’aggressione, così come i soldi che Filippo aveva in tasca probabilmente per passare il confine con l’Austria e arrivare fino in Germania.
Domande alle quali potrà essere data una risposta solo quando Filippo tornerà in Italia. Si attende l’ok dalle autorità tedesche per l’estrazione di Filippo, attualmente nel carcere di Halle, che dovrebbe arrivare entro 48 ore.
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