Riceviamo e pubblichiamo il comunicato di Fim-Fiom-Uilm.
Fim-Fiom-Uilm, insieme alle proprie Rsu, pur non volendo entrare nelle roventi polemiche che stanno animando questo caldissimo inizio d’estate piombinese, non possono fare a meno di osservare con preoccupazione la piega che stanno prendendo gli eventi.
Rigassificatore sì, rigassificatore no, rigassificatore solo se…
Da un lato abbiamo un Governo che, dopo anni di disinteresse verso questa città e i suoi destini, indifferentemente da parte di tutte le forze politiche che si sono susseguite in questi anni, improvvisamente si ricorda della nostra esistenza e soprattutto dell’esistenza del nostro porto per il posizionamento, provvisorio, di una piattaforma per la rigassificazione.
Dall’altro lato abbiamo una ferma opposizione a questo progetto da parte di tutta la politica locale, con il Sindaco Francesco Ferrari in testa, e dei vari comitati.
Si richiamano problemi di ogni tipo, di ordine ambientale e di sicurezza.
Si descrivono scenari apocalittici, risultato di incidenti, di attacchi terroristici o addirittura di bombardamenti missilistici.
Si appare sulle emittenti nazionali parlando di danni all’industria turistica, come danno di immagine.
Si discute di danni agli impianti di itticultura e allevamento delle cozze, salvo poi leggere interviste possibiliste da parte di imprenditori del settore, purché la piattaforma resti in porto e non sia posizionata nel golfo.
Si ipotizzano gravi conseguenze per il traffico dei traghetti da e per l’Isola d’Elba.
Si ragiona del “piccolo porto di Piombino”, quando il nostro porto “piccolo” non lo è di sicuro, dopo centinaia di milioni investiti nell’ultimo decennio.
Si parla infine di danni alle ipotetiche imprese che vorrebbero insediarsi nel porto di Piombino. Imprese che vengono tirate in ballo da anni ma che nessuno conosce (e che non hanno neanche partecipato ai recenti bandi di assegnazione delle aree in concessione) .
Tutti parlano di tutto, come fossero dei veri esperti, ma ben pochi parlano del lavoro e dei Lavoratori che già oggi operano nella Darsena Nord del porto di Piombino.
E questo preoccupa non poco i lavoratori stessi e le Organizzazioni Sindacali.
Tralasciando la PIM che, stando alle notizie apparse sulla stampa, pare aver trovato un accordo con la società SNAM per l’ormeggio della grande piattaforma, la Darsena Nord ospita la banchina pubblica più importante del porto di Piombino.
Una banchina lunga oltre 250 metri che possiede fondali di quasi 20 metri.
Ad essa attraccano le navi più grandi che abbiano mai fatto scalo nel porto di Piombino in tutta la sua lunga storia.
Queste navi trasportano il semiprodotto per lo stabilimento JSW ma anche per altri destinatari.
Navi enormi su cui si avvicendano tanto i lavoratori della Piombino Logistics quanto i lavoratori della Compagnia Portuali, con il loro indotto.
Dove imprenditori hanno investito risorse importanti (esempio Permare srl)
— Possibile che tutti questi siano lavoratori di serie B ?
– Possibile che nessuno, durante la valutazione dell’addendum all’accordo di Programma (anche in ragione della grande commessa di rotaie per RFI da 2,4 miliardi di euro), si sia posto il problema?
– Possibile che durante l’incontro con il Presidente della Regione Toscana, nonché Commissario nominato dal Governo, nessuna Istituzione abbia posto questa problematica nella valutazione del rigassificatore a Piombino ?
– Quale sarà il futuro di questa banchina pubblica, insostituibile infrastruttura costruita con risorse dei cittadini, con l’arrivo della piattaforma rigassificatrice ?
– Che riflesso avrà tutto ciò sulla logistica e sulla produttività delle imprese e dunque sul costo finale dei prodotti made in Piombino?
– La manifattura piombinese, già in grande difficoltà per la lunga latitanza del Governo italiano, verrà definitivamente uccisa da questo progetto, innescando un dramma sociale senza precedenti?
Sono molte le domande a cui non abbiamo risposta ma quello che più inquieta è che, mentre la polemica si è trasformata in uno scontro politico e non di merito, a porre queste domande siano solo i lavoratori del porto e le Organizzazioni Sindacali.
Per tale motivo bene hanno fatto Cgil-Cisl-Uil a chiedere un incontro urgente al Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani per entrare nel merito della questione, un incontro che riteniamo debba vedere la presenza al tavolo dei Metalmeccanici che ben conoscono queste criticità.
Prima di preoccuparsi solo di ciò che ipoteticamente potrebbe succedere in futuro, preoccupiamoci di ciò che potrebbe succedere già oggi.
Se vogliamo essere ascoltati davvero, è giunto il momento di entrare nel merito, di fare meno retorica, mettere da parte le inutili polemiche. Occorre più concretezza da parte di chi deve rappresentare gli interessi di tutti.
Un Natale speciale per i piccoli pazienti Nella mattinata di oggi, i Vigili del Fuoco…
L’aggressione segnalata da un anziano Nei giorni scorsi, i Carabinieri della Stazione di Priverno (LT)…
Notte agitata sulle piste da sci del comprensorio 3Cime S.p.A., nelle Dolomiti, dove un uomo…
Controlli intensificati per la sicurezza durante le festività Con l’avvicinarsi del Natale e del Capodanno,…
Un parto improvviso lungo la strada Un evento straordinario ha segnato la vigilia di Natale…
Violenta lite in centro a Latina: donna gravemente ferita Una serata di terrore si è…