In questi giorni sta impazzando sui social l’hashtag #boicottaRummo, noto pastificio italiano che ha sede a Benevento per la visita allo stabilimento di Matteo Salvini. Una campagna denigratoria che ha suscitato molte polemiche e che ha costretto lo stesso Cosimo Rummo, presidente e ad di Rummo, a intervenire.
Ai microfoni del Corriere del Mezzogiorno Rummo ha dichiarato: “Sono letteralmente senza parole. Il ministro delle Infrastrutture viene a fare investimenti a Benevento, chiede di venire a visitare lo stabilimento, non capisco cosa vogliano: dovevo chiudergli la porta in faccia? Non capisco”.
Anche il sindaco di Benevento Clemente Mastella, pur essendo di un altro partito rispetto a Salvini, ha aspramente criticato la campagna denigratoria contro il pastificio Rummo e la stessa cosa l’ha fatta Fiorello, ricordando che comunque il pastificio dà lavoro a tante persone.
Sulla questione è intervenuto anche Flavio Briatore, che in passato aveva avuto modo di criticare i giovani che a suo dire non hanno voglia di lavorare e non vogliono fare sacrifici. In un video su Instagram l’imprenditore ha espresso tutto il suo stupore e la sua amarezza: “Ciao ragazzi, solo in Italia succedono cose incredibili… Il ministro Salvini ha visitato una fabbrica di pasta, la pasta Rummo, uno stabilimento fantastico ultramoderno, una pasta buonissima e per il fatto che il ministro ha visitato lo stabilimento è partita una campagna contro il pastificio e la pasta Rummo!”.
Briatore ha ricordato che nell’azienda ci sono dipendenti e investimenti: “Dietro il nome Rummo ci sono dipendenti, gente che lavora, investimenti. Come puoi lanciare una campagna e boicottare la pasta Rummo solo perché il ministro Salvini ha visitato lo stabilimento?”.
A quel punto l’imprenditore ha invitato a lanciare un nuovo hashtag a sostegno della pasta Rummo: “A casa mia, e non l’ho comprata adesso, mangiamo pasta Rummo e la uso anche nei miei ristoranti è una pasta fantastica, una delle migliori italiane. Dobbiamo ribellarci a questi idioti, perché veramente si tratta solo di idioti e quindi facciamo una campagna e sosteniamo la pasta Rummo, il nostro hashtag sarà sosteniamo la pasta Rummo”.
Ha poi puntato il dito contro i leoni di tastiera, bravi a suo dire solo di criticare: “Supportiamo chi lavora, chi crea posti di lavoro e mandiamo a quel paese chi è disfattista perché è un paese di gelosi, rancorosi, disfattisti. Viva il ministro che va a visitare un’impresa italiana!”. Infine ha concluso amaramente: “Tutti i ministri dovrebbero visitare gli imprenditori per capire quali sono i loro problemi, perché solo l’imprenditore può creare posti di lavoro e abbassare la povertà, ma questi deficienti qui non vogliono lavorare stanno solo di fronte ad una tastiera a insultare la gente”.
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