Pubblicato il 24 Settembre 2020
Al Franchi stanno per partire lavori urgenti per 800mila euro. Ma in polemica con le dichiarazioni di Rocco Commisso per l’Ordine degli Architetti è vietato distruggere lo stadio.
È stata consegnata la relazione dell’Università di Firenze sullo stadio Franchi commissionata dal Comune di Firenze su volontà del sindaco.
L’ateneo ha svolto un programma pluriennale di monitoraggi su incarichi dell’amministrazione dal 2016 ad oggi.
Dopo la delibera dell’11 agosto 2020 sulla riqualificazione dell’area di Campo di Marte, il sindaco ha chiesto una relazione dettagliata sulla situazione dello stadio sia dal punto di vista della vulnerabilità sismica sia dal punto di vista delle condizioni statiche.
Dalla relazione dell’Università di Firenze emerge l’urgenza di fare alcuni interventi che il Comune farà in tempi rapidi per un importo totale di circa 800mila euro.
Nardella: non possiamo più permetterci di andare avanti così. «Dallo studio emerge che lo stadio ha bisogno di continui interventi per la sicurezza – ha sottolineato il sindaco Dario Nardella – è una struttura di 90 anni in cemento armato sulla quale il Comune ha investito, negli ultimi dieci anni, 600mila euro all’anno per consentirne la fruzione. Se dobbiamo però immaginare il Franchi per i prossimi 90 anni non possiamo più permetterci di andare avanti così. Come suggerisce lo stesso studio dell’Università di Firenze per una soluzione definitiva sulla sicurezza e sulla stabilità dello stadio occorre un intervento straordinario e profondo».
«Questa relazione – ha aggiunto l’assessore allo sport Cosimo Guccione – incoraggia fortemente il progetto di restyling per avere un nuovo stadio Franchi. Non è in gioco soltanto il tema di rendere lo stadio funzionale ma quello di farlo diventare più sicuro per i prossimi anni. Ciò non significa che fino ad oggi non si sia utilizzato lo stadio in sicurezza, anzi, tutte le partite sono sempre state autorizzate. Per il futuro è evidente che non si può continuare in questo modo, sarà necessaria un’opera straordinaria”.
«La relazione che abbiamo commissionato è molto chiara – ha concluso l’assessore Guccione – vanno eseguiti lavori estremamente costosi e impattanti. Noi faremo intanto spese immediate per 800mila euro per interventi non rinviabili».
Dal canto loro , l’Ordine degli Architetti, come già espresso dall’Ordine degli Ingegneri, sono contrari all’abbattimento dello storico stadio.
Il sindaco deve riportare ordine «Abbiamo letto le dichiarazioni del presidente della Fiorentina Commisso sul Franchi, che preferiamo non commentare nemmeno. Vogliamo però ricordare al sindaco Nardella quanto da lui stesso dichiarato nelle scorse settimane, riportato anche dalla stampa, quando sosteneva che ‘credo che nessuno, nemmeno i tifosi, voglia che il Franchi venga completamente raso al suolo. Questo è un impegno che mi sento assolutamente di prendere perché ogniqualvolta sono emerse proposte, idee, progetti da parte della Fiorentina sullo stadio, non ho mai sentito parlare di distruzione o devastazione del Franchi’. Siamo quindi certi che il Comune di Firenze manterrà ferma la sua posizione e vorrà riportare ordine dopo le ultime affermazioni di Commisso, in cui si parla invece di ‘distruggere e rifare da capo’».
È quanto sostiene l’Ordine degli Architetti di Firenze, che ormai da tempo, nel lungo dibattito che si è sviluppato in città sullo stadio, si è detto favorevole al restauro del Franchi, nella virtuosa direzione del recupero di un bene nel segno della riqualificazione che ne attualizzi l’uso alle esigenze contemporanee, ma che ha già ampiamente espresso le proprie perplessità riguardo al testo di un emendamento «che genererà certamente lunghi contenziosi legali: il testo, così come è stato approvato, rende impossibile un percorso amministrativo chiaro e fluido, ma soprattutto obbliga il proprietario (in questo caso il Comune) ad assumersi la responsabilità del risultato finale», viene spiegato.
«In ogni caso, in attesa che il sindaco ribadisca l’impegno preso e di conoscere quello che vorrà fare la proprietà della Fiorentina, se abbandonare la ‘strategia della ruspa’ per indirizzare magari le proprie scelte su terreni incolti nei quali la ruspa non serve perché non c’è niente da demolire, si ripropone comunque la questione di Campo di Marte e il Comune dovrà finalmente decidere cosa fare. La nostra proposta rimane la stessa: si faccia un concorso internazionale e il Comune di Firenze, proprietario dello stadio Franchi, dimostri che si può fare un ottimo progetto per uno stadio all’avanguardia e sicuro, nel quale i calcinacci siano solo un lontano ricordo», conclude l’Ordine degli Architetti di Firenze.