Una tempesta politica si sta abbattendo sulla Francia: il governo di Michel Barnier è caduto dopo il voto sulla mozione di sfiducia e molti partiti, soprattutto della sinistra, chiedono a gran voce la testa di Macron che parlerà al paese questa sera alle 20:00.
In realtà il quadro politico attuale, costruito dopo le elezioni della scorsa estate che ha dato vita ad un’Assemblea Nazionale divisa in 3 blocchi, era sembrato da subito molto fragile, come si è effettivamente rivelato dopo pochi mesi. La sinistra ha presentato una mozione di censura verso l’esecutivo e per passare aveva bisogno di 289 voti, ne sono arrivati ben 331. Dal 1962 è la prima volta che il governo francese cade dopo l’approvazione di una mozione di censura.
Due mesi e 29 giorni: tanto è durato il governo di Barnier, che ha annullato il suo viaggio in Italia. L’ormai ex premier francese aveva in programma un incontro con Giorgia Meloni a Palazzo Chigi oggi 5 dicembre e con Sergio Mattarella domani 6 dicembre al Quirinale, appuntamenti che ovviamente sono stati annullati.
L’attacco più feroce al governo è arrivato dalla sinistra, in particolare dal leader della France Insoumise Jean-Luc Melenchon, il cui vero obiettivo è Macron. “Anche con un Barnier ogni tre mesi, Macron non durerà tre anni” – ha scritto su X. Sulla stessa falsa riga Mathilde Panot, capogruppo del partito di estrema sinistra, che ha chiesto a viva voce le dimissioni del presidente francese.
Più morbida la posizione della destra, i cui voti sono stati comunque determinanti per la caduta del governo. Tuttavia Marine Le Pen del Rassemblement National non punta alle dimissioni di Macron, ma ha precisato che ha dovuto votare contro Barnier poiché si è dimostrato sordo alle richieste delle opposizioni di rivedere la legge di bilancio. La pensa così anche Jordan Bardella, presidente del Rassemblement National, che sulle dimissioni di Macron frena: “Ciò che ci aspettiamo è la nomina di un nuovo primo ministro con una discussione sulla legge di bilancio”.
Macron è di ritorno dal viaggio in Arabia Saudita, ma già alcuni giorni fa aveva escluso a priori le sue dimissioni, definendo questa ipotesi una “fiction politica”. Ha ricordato ai suoi detrattori che è stato eletto due volte dal popolo francese e non intende tradire la fiducia dei suoi elettori. La sua posizione è comunque molto indebolita e ora Macron deve gestire una grave crisi politica, che lui riteneva improbabile pochi giorni fa quado disse: “Non posso credere a un voto di sfiducia”. Questa sera alle 20:00 Macron parlerà alla nazione ma, stando alle sue dichiarazioni, sembra difficile che possa dare le sue dimissioni.
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