Si è arrivati ad una svolta, forse definitiva, circa uno dei casi più discussi e chiacchierati degli ultimi anni nel Salento. Mentre continuano a susseguirsi i colpi di scena relativi all’omicidio di Copertino, arriva un’importante decisione in merito all’assassinio di Francesco Fasano. I fatti risalgono, a circa tre anni e mezzo fa, precisamente al 25 luglio 2018, quando il 21enne di Melissano fu freddato per strada.
L’omicidio, in realtà, fu una vera e propria esecuzione ed avvenne con un colpo di pistola alla tempia. L’episodio avvenne sulla strada provinciale che da Melissano porta ad Ugento. I due presunti killer sono accusati di omicidio volontario. Oggi la Corte d’Assise d’Appello di Lecce, presieduta dal giudice Vincenzo Scardia, ha confermato i due ergastoli per Daniele Manni di Casarano e Angelo Rizzo di Melissano. Secondo i giudici l’omicidio era stato premeditato e, inoltre, è aggravato da motivi abietti e futili come la gestione del traffico di droga, vero movente del giallo di Melissano. Le indagini sul sanguinoso agguato maturato nella guerra tra clan in atto nei comuni dell’hinterland di Casarano erano state condotte dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Lecce.
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