Pubblicato il 18 Giugno 2024
La perdita di un parente stretto è sempre un evento traumatico e il giorno del funerale è probabilmente quello più difficile da affrontare fisicamente e mentalmente, poiché si dice addio per sempre al caro estinto. L’unica cosa che possono fare i familiare è garantire alla persona deceduta un funerale onorevole e dignitoso, cosa che purtroppo non ha potuto fare la famiglia di Edith Elvira Paul, un’84enne di Leeds, il cui funerale è stato a dir poco disastroso.
Il funerale horror
Quando l’anziana si è spenta, la famiglia si è rivolta ad un’impresa di pompe funebri locale, ma sin da subito ci sono stati problemi e disservizi piuttosto seri. Arlene, una delle figlie, ha spiegato che il fratello e la sorella erano andati a trovare la salma nella cappella del riposo, ma lì hanno assistito ad una scena agghiacciante: la defunta non era vestita e le colava acqua dal naso e dalle orecchie. “Siamo rimasti scioccati, l’impresario non ci aveva nemmeno avvertiti” – ha tuonato Arlene.
Purtroppo però gli imprevisti non erano finiti: durante il percorso verso il cimitero l’auto che trasportava il corpo di Edith si è guastata, così è stato necessario attendere l’arrivo di una vettura sostitutiva. Come se non bastasse, all’arrivo al cimitero il coperchio della bara, evidentemente non sigillato correttamente, si è aperto scoprendo la salma della povera 84enne sotto gli occhi inorriditi di amici e parenti. “Tutti i presenti sono rimasti scioccati. Ho visto il terrore nei loro occhi. È stato come vivere un film dell’orrore” – ha riferito Arlene.
In un primo momento le persone avevano chiesto la bara aperta per consentire alle persone in lutto di dire addio per sempre all’84enne, ma l’impresa ha eseguito l’imbalsamazione in ritardo e quindi sono saltati i piani, dal momento che l’aspetto della donna era ormai irrimediabilmente cambiato. Tale operazione infatti va fatta entro 24 ore dalla morte, affinché il cadavere resti inalterato fino al funerale.
La difesa dell’impresa di pompa funebre
L’impresa di pompa funebre, come risarcimento, ha proposto alla famiglia di restituire metà dell’importo del funerale, che è stato sdegnosamente rifiutato dai figli, secondo i quali nessuna somma può ricompensare lo strazio che hanno vissuto.
Tuttavia un portavoce dell’azienda ha detto che le critiche dei figli sono state eccessive, poiché ne rovinano la reputazione: “Siamo un’impresa a conduzione familiare e abbiamo stretti legami con la nostra comunità, la nostra reputazione è fondamentale” – ha detto.
Ha poi aggiunto che l’azienda vanta solo recensioni positive e che è sempre pronta per risolvere gli imprevisti che possono verificarsi. Ha concluso comunque porgendo le condoglianze alla famiglia di Edith, evidenziando quanto sia difficile e traumatico perdere un genitore.