Nell’aprile del 2019 sono cominciati ad arrivare i primi stanziamenti e sono stati tanti quelli beccati come i classici furbetti del reddito di cittadinanza. Da nord a sud le polemiche si sono moltiplicate e il provvedimento, voluto fortemente dal Movimento 5 Stelle che ne hanno fatto il proprio principale cavallo di battaglia elettorale, è divenuto legge circa un anno e mezzo fa, ma non ha smesso mai di far discutere. Dall’impopolarità che riscuote verso alcune classi sociali, all’inutilità che, secondo alcuni partiti politici, porta dietro di sé. Certamente, però, la cosa che fa maggiormente discutere è l’impossibilità di capire fin dal primo momento chi ne può realmente usufruire e chi invece non ne avrebbe diritto. Ed è proprio verso i furbetti del reddito di cittadinanza che si scagliano le maggiori polemiche, visto la difficoltà di stanarli, sia in un primo momento, ma purtroppo anche successivamente per colpa di parecchi escamotage difficili da controllare. Dopo gli 86 furbetti scoperti a Salerno qualche giorno fa, nelle ultime ore i controlli sono scattati per alcuni salentini.
Sono stati individuati, infatti, altri furbetti del reddito di cittadinanza, ma questa volta nel Salento ed esattamente a Brindisi. I carabinieri hanno identificato e denunciato undici persone che percepivano illegalmente il sussidio messo a disposizione dallo Stato per chi non ha un lavoro e non possiede proprietà che possano farlo sopravvivere in maniera dignitosa. Gli undici furbetti del reddito di cittadinanza avevano tutti un’età compresa tra i 28 e i 60 anni. Per loro è scattata immediatamente la denuncia con l’accusa di aver percepito in maniera illecita il sussidio dal 13 febbraio scorso ad oggi. In totale sono stati circa 44mila euro gli emolumenti non dovutiche questi undici hanno continuato a percepire. L’accusa è quella di non aver comunicato l’intervenuta variazione dello stato di famiglia. Anche se, come scritto prima, spesso non è per nulla facile scovare i furbetti, secondo Giuseppe Greco, direttore dell’Inps della Calabria, sarebbe diventato pressoché impossibile farla franca, in quanto i controlli incrociati, diretti e a campione sarebbero sempre più efficaci e scatterebbero ogni volta che ci sia un fondato dubbio da parte di qualsiasi amministrazione.
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