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Furbetti del reddito di cittadinanza nell’Alessandrino: oltre 30 denunciati

Pubblicato il 31 Agosto 2021

Sono oltre 30 i denunciati dai carabinieri nell’Alessandrino perché percettori del reddito di cittadinanza senza averne diritto. Il modus operandi è sempre lo stesso: attestare falsamente la propria residenza in Italia da almeno 10 anni e l’assenza di pendenze penali, presentandosi presso un ufficio postale della provincia di Alessandria non coincidente con il domicilio, così da ottenere il reddito di cittadinanza nel periodo che intercorre dalla presentazione della domanda agli accertamenti INPS sulla legittimità e sull’effettiva presenza dei requisiti.

Tuttavia non è il solo escamotage utilizzato dai “furbetti del reddito di cittadinanza”, che sono riusciti a ottenere il sussidio anche dichiarando falsamente la non sottoposizione a misure cautelari o di limitazione della libertà personale imposte dall’Autorità Giudiziaria.

Così, numerosi cittadini extracomunitari, spesso senza fissa dimora e pregiudicati, avevano ottenuto il sussidio. Gli autori delle truffe sono stati denunciati dai Carabinieri del Comando Provinciale di Alessandria, per un totale di oltre 30 persone, alle quali potrebbero aggiungersene altre essendo le indagini ancora in corso.

I furbetti del reddito di cittadinanza a Casale Monferrato

Già nelle scorse settimane e mesi, l’attività dei Carabinieri della Compagnia di Casale Monferrato in collaborazione con il Nucleo Ispettorato del Lavoro dei Carabinieri di Alessandria aveva permesso, di portare l’attenzione su numerosi stranieri indebiti percettori del reddito di cittadinanza. Questi erano stati denunciati e contestualmente segnalati all’INPS per la sospensione dell’erogazione.

Gli stranieri, 6 in tutto, di origini rumene, erano tutti ricercati per vari reati e pertanto, secondo la legge vigente, non idonei a percepire il sussidio. Si trattava di tre donne di 35, 42 e 44 anni, e di tre uomini di 37, 47 e 48 anni, che hanno percepito indebitamente oltre 44mila euro, attestando falsamente la propria residenza e l’assenza di pendenze penali.

I furbetti del reddito di cittadinanza a Novi Ligure

Anche i Carabinieri di Novi Ligure, nelle loro indagini hanno denunciato un 22enne rumeno senza fissa dimora che, dopo avere attestato falsamente la propria residenza, aveva ottenuto presso un ufficio postale il rilascio della carta Postepay su cui si era visto accreditare l’ingiusto sussidio per oltre 4mila euro.

Analoga denuncia è scattata anche a carico di un 52enne e una 48enne, anch’essi rumeni senza fissa dimora, che attestavano di essere residenti a Milano e che ricevevano entrambi mille euro di sussidio.

In altri casi, fortunatamente, i truffatori sono stati meno fortunati. Ad esempio un 21enne rumeno senza fissa dimora, che pur attestando anch’egli di essere residente a Milano, ma non è riuscito ad ottenere la carta Postepay a causa di un intoppo burocratico. Oppure un 58enne, sempre rumeno senza fissa dimora, che pur attestando falsamente la residenza a Milano non ha ottenuto il sussidio per il sospetto destato nella direttrice dell’ufficio postale dove aveva presentato domanda.

Tutti gli stranieri si erano presentati presso uffici postali siti in luoghi diversi da quelli in cui attestavano di risiedere, al fine di ottenere il rilascio della carta Postepay che consente l’erogazione del reddito di cittadinanza, presentando documentazione falsa su residenza e assenza di pendenze penali.

Sempre i Carabinieri di Novi Ligure hanno denunciato alcuni giovanissimi, un 17enne, una 21enne e una 22enne, tutti rumeni e senza fissa dimora, per lo stesso reato. In questo caso, il direttore di un ufficio postale, vista la documentazione prodotta, aveva rilasciato alla sola 21enne la carta Postepay con la somma di 2.300 euro, invitando gli altri due a tornare per il ritiro, cosa che, insospettiti, non avevano fatto. Nonostante le difficoltà, i 3 non avevano desistito e, pienamente consapevoli di non essere titolati a ricevere il reddito, avevano presentato l’istanza agli uffici INPS mediante un ignaro CAF del territorio, ottenendo così l’autorizzazione. L’intervento dei Carabinieri ha però interrotto l’illecita attività.

Gli ultimi casi scoperti nell’Alessandrino

Le indagini più recenti hanno permesso di scoprire ulteriori furbetti del reddito di cittadinanza, al momento 18, che con il solito modus operandi erano riusciti a ottenere il sussidio. Fra questi, cittadini di nazionalità rumena, marocchina e nigeriana, denunciati dai Carabinieri del Comando Provinciale di Alessandria e dai dipendenti Comandi Compagnia e Stazione in tutta la provincia di Alessandria.

Gli ultimi scoperti sono 2 rumeni domiciliati presso un campo nomadi di Genova, una 23enne e un 28enne, trovati in possesso di 3 carte ottenute indebitamente, attestando falsamente la prolungata residenza anagrafica sul territorio nazionale, con cui avevano ottenuto circa 3.000 euro di sussidio.

I due sono stati denunciati dai Carabinieri della Compagnia di Acqui Terme. A carico del 23enne, fermato dai Carabinieri di Alessandria pesa un’ulteriore accusa: avere ottenuto il beneficio benché si trovasse sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di dimora.

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