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Furti e raid contro Pasquale Polito, l’imprenditore-coraggio perseguitato dalla camorra. La denuncia: “Lasciato solo dallo Stato” (VIDEO)

Pasquale Polito, imprenditore-coraggio di Afragola, racconta la sua odissea.

Pubblicato il 10 Gennaio 2022

Non c’è pace per Pasquale Polito, l’imprenditore di Afragola la cui unica “colpa” è stata quella di non aver pagato il pizzo alla camorra. Dopo aver subito un attacco dinamitardo il 9 agosto dell’anno scorso, il furto di un furgone, di alcune attrezzature di valore lasciate in auto, della stessa auto che più volte è stata vandalizzata mentre era parcheggiata sotto casa e dopo aver denunciato per ben 6 volte gli atti di cui era vittima, l’imprenditore afragolese ha deciso di rivolgersi al Consigliere Regionale di Europa Verde Francesco Borrelli.

L’appello disperato di Pasquale Polito: “Ormai vivo un incubo, non dormo più la notte”

La storia di Polito era già stata posta sotto i riflettori dallo stesso Borrelli che, dopo l’attentato dinamitardo, aveva incontrato e intervistato l’uomo. Oggi il copione si ripete dopo che sabato scorso l’imprenditore ha subito un altro raid. Dei malintenzionati hanno rotto i vetri dell’automobile e hanno sottratto oggetti che erano all’interno.

“La notte ormai”– confessa l’uomo- “non dormo più, sto sempre davanti alle telecamere di sicurezza che ho fatto installare dopo l’attentato”.
Ormai le speranze dell’imprenditore sono ridotte al lumicino. Dopo tante denunce effettuate, non si sono visti i progressi sperati e la vita di Polito è ormai diventata un incubo sotto l’intimidazione continua da parte dei criminali. Proprio perché è consapevole di non poter vincere da solo questa battaglia l’uomo si è nuovamente rivolto al Consigliere Borrelli.

Le parole di Borrelli: “Lo Stato non lasci solo questo imprenditore coraggioso

“Chiedo – dice Borrelli – con forza a tutti gli organismi preposti che questa persona non sia lasciata sola e che le indagini sul suo caso accelerino per assicurare alla giustizia i criminali che da mesi lo perseguitano. Lo Stato deve far sentire la propria presenza, deve tutelare chi ha il coraggio di dire no alla camorra, o ne saranno sempre più pochi”.

Ancora una volta lo Stato è assente lì dove invece dovrebbe offrire costantemente il suo aiuto. Lasciare soli gli imprenditori onesti e che decidono di non piegarsi alla criminalità avrà come unica conseguenza, come afferma lo stesso Borrelli, quella di creare sfiducia in coloro i quali vogliono denunciare.