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Furto del profumo al duty free, Fassino offre 500 euro per chiudere la vicenda

Pubblicato il 31 Luglio 2024

Lo scorso aprile Piero Fassino fu accusato di aver provato a rubare un profumo in un duty free dell’aeroporto di Fiumicino, accusa che l’onorevole rispedì al mittente spiegando che si era trattata di una semplice dimenticanza.

Dopo tante polemiche si è forse arrivati ad un accordo: Fulvio Gianaria, avvocato del politico, ha proposto al gip di Civitavecchia la riparazione pecuniaria del danno, quindi offrire 500 euro e chiudere la vicenda, evitando così di andare ad un imbarazzante processo.

La proposta dell’avvocato di Fassino

Come previsto dall’articolo 162 ter del Codice Penale, il giudice dopo aver ascoltato le due parti può dichiarare estinto il reato se l’imputato ha riparato completamente il danno cagionato, tramite la restituzione o il risarcimento, eliminando laddove possibile le conseguenze dannose o pericolose del reato.

Ed ecco dunque che l’avvocato di Fassino ha proposto 500 euro al negozio come risarcimento del danno. Il sostituto procuratore Alessandro Gentile ha già dato parere favorevole per questo accordo, ma l’ultima parola resta al giudice.

Il furto del profumo

L’avvocato di Fassino ha detto che con questa mossa intende evitare un processo che avrebbe un’enorme portata mediatica, spiegando a Repubblica che il video del furto è ambiguo e che si è trattato solo di un equivoco.

I fatti risalgono al 15 aprile, quando le telecamere di sorveglianza immortalarono Fassino mentre infilava in tasca un profumo di 130 euro. L’onorevole Pd ha spiegato che proprio in quel momento ricevette una telefonata che lo distrasse e che gli fece dimenticare di avere il profumo in tasca. Una versione contestata dai dipendenti del negozio, secondo i quali non era la prima volta che Fassino aveva “dimenticanze” del genere.

Questa volta il titolare del duty free non ha lasciato correre, come sarebbe successo in altri casi, ma ha deciso di sporgere denuncia per tentato furto.