Pubblicato il 13 Giugno 2022
Era il 17 aprile 2019 quando cambiò drasticamente la vita di Gabriele Marchetti, concorrente rimasto tetraplegico durante un brutto incidente verificatosi durante il gioco “Genodrome” della trasmissione Ciao Darwin, in onda su canale 5 e condotto da Paolo Bonolis.
A distanza di 3 anni è tornato sull’argomento e, in un’intervista a Il Corriere della sera, racconta il suo dramma e ripercorre quei tragici momenti che hanno cambiato per sempre la sua vita.
La disperazione di Gabriele Marchetti: “Nessuna telefonata da Bonolis, sono totalmente dipendente dalla mia famiglia”
“Ero finito in acqua a testa in giù – racconta Marchetti, ricostruendo quei terribili e convulsi momenti – con le gambe rannicchiate e le braccia raccolte e pensavo che sarei affogato perché non riuscivo a muovere nulla. Poi ho sentito i soccorritori che sono intervenuti immediatamente”.
Quando gli viene chiesto di Paolo Bonolis, risponde molto freddamente: “Non mi ha mai cercato per sapere come sto, neanche persone vicine a lui mi hanno mai contattato. Solo qualcuno della produzione inizialmente si è fatto sentire per telefono e per email con la mia famiglia per conoscere la mia condizione fisica. Si sono messi a disposizione per ogni eventuale nostra necessità, ma dopo non ci sono stati altri contatti”.
Gabriele ricorda con profonda tristezza la sua vita passata, stravolta totalmente dopo l’incidente a “Ciao Darwin”: “Ho sempre lavorato e mi sono dedicato alla famiglia, oggi da solo non posso fare più niente”. Perfino in quel drammatico giorno che gli ha cambiato la vita ha lavorato, per poi recarsi alle 11 agli studi Titanus di Roma, dove con entusiasmo avrebbe preso parte al programma di prima serata.
“Oggi – conclude mestamente – sono totalmente privo di autonomia e dipendo al 100% da mia moglie Sabrina e da mio figlio Simone per svolgere le più normali azioni quotidiane”.
Prosegue il processo a 4 dirigenti di Rti
Il gravissimo indicente di Gabriele Marchetti ha avuto strascichi legali e ha portato a processo 4 dirigenti, tra cui 2 al vertice di Rti (Reti televisive italiane, società poi confluita in Mediaset), accusati dal pm Alessia Miele di lesioni gravissime, poiché la superficie sarebbe stata resa più scivolosa proprio per rendere la prova più complicata.