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Lancia un gattino nel vuoto e pubblica sui social: il video choc

Pubblicato il 6 Luglio 2024

Quando avvengono episodi del genere, la domanda che sorge spontanea è sempre la stessa: quale è l’animale? Quale è la bestia? Nel significato più dispregiativo, quello che denuncia una inquietante assenza di umanità.

Un video choc giunge dalla Sardegna, dove a Lanusei, nel territorio di Ogliastra, un giovane si è fatto riprendere dalle amiche mentre lancia nel vuoto un gattino.

Si sente la voce di chi registra che dice “Vai”, una ragazza che mette in mano il cucciolo al ragazzo e poi il lancio della povera bestiola il più lontano possibile, oltre il parapetto, fra gli alberi sottostanti e distanti, mentre tutti ridono, sguaiati.

Si, si sentono le risate di giubilo di chi registrava, di chi era accanto all’autore materiale del gesto condiviso, voluto da tutti, festeggiandolo come se fosse stata una grande impresa della quale vantarsi.

Tanto da pubblicarla suo social…

Così, della vergognosa, vile violenza contro un animale innocuo, inerme, se ne sono accorti anche i responsabili delle associazioni animaliste Aidaa, Lega italiana dei diritti degli animali e Zampe che danno una mano.

Sono stati loro a denunciare alle Procure competenti l’autore del gesto, identificato grazie ai fotogrammi che lo ritraggano con il gattino in mano.

Nei guai anche le due minorenni che erano con lui.   

Per tutti si potrebbe configurare il reato di maltrattamento di animali.

“Ancora una volta sono i giovani a rendersi protagonisti di crudeltà inenarrabili nei confronti degli animali. E’ solare che qualcosa nella società non vada nel verso giusto. Gli autori di atti come questi sono figli di una cultura retrograda, secondo cui la vita di un animale vale meno di niente, cher scaricano le proprie insoddisfazioni sui più deboli, probabilmente alla ricerca di gratificazioni che non sono capaci di trovare in una professione o in un percorso di studi. O semplicemente per avere successo sui social network”, afferma la presidente della Lida di Olbis, Cosetta Prontu.

“Servono provvedimenti seri e pene severe, che siano da monito e soprattutto idonei a porre fine a questa crescente ondata di violenza dilagante e incontenibile”. è l’appello finale.