Pubblicato il 20 Agosto 2024
Ieri in Israele si festeggiava il Tu Be-av, cioè la giornata della celebrazione dell’amore, e una giovane ragazza ha voluto ricordare in modo straziante e romantico il suo fidanzato, tra i rapiti di Hamas, con una cena sul lungomare di Tel Aviv con una sedia vuota, dove appunto avrebbe dovuto sedersi il suo ragazzo. Proprio oggi è arrivata la tragica notizia del ritrovamento di 6 corpi di ostaggi israeliani finiti nelle mani di Hamas da quel maledetto 7 ottobre 2023.
Chi sono i 6 ostaggi ritrovati senza vita
Da poco è stata resa nota l’identità della sesta vittima, Alexander Dancyg, la cui morte era stata già annunciata circa un mese fa dalle Forze di difesa israeliana. Dancyg era nato in Polonia nel 1948 da sopravvissuti dell’Olocausto e lavorava come storico all’Istituto Yad Vashem. È stato rapito nel kibbutz Nir Oz dai terroristi di Hamas e aveva bisogno di farmaci, poiché era stato operato al cuore anni fa. In Polonia era un’istituzione e infatti aveva ricevuto la Croce d’argento al merito dall’allora presidente polacco Lech Kaczynski.
Dopo il suo rapimento comparvero tra le strade di Varsavia diversi murales con l’hashtag “StandWithAlex”. Quando i terroristi hanno fatto irruzione nel kibbutz c’erano anche l’ex moglie e i nipoti che, come rivelato dal figlio Ben a Channel 12 News, sono riusciti a nascondersi nella stanza di sicurezza.
Tra i corpi degli ostaggi ci sono quelli di Nadav Popplewell e Yagev Buchshtab, che sono stati riportati in Israele. Il kibbutz di Nir Oz ha confermato il recupero a Gaza di altri due corpi durante un’operazione militare, quelli di Haim Peri e Yoram Metzger, entrambi 80enni. Come scritto dal Times of Israel Peri era un imprenditore e un attivista per la pace e, prima di essere rapito, aveva messo in salvo la moglie. Metzger, che invece lavorata in un’autofficina, era stato rapito con la moglie Tami, poi liberata in seguito ad un accordo a novembre.
Infine è stata confermata anche la morte del 79enne Avraham Munder durante la sua prigionia a Gaza. Il figlio di Munder morì durante il tragico attacco del 7 ottobre, mentre la moglie Ruti, la figlia Karen e il nipote Ohad furono rilasciati dopo l’accordo a novembre.
Situazione incandescente a Israele
Intanto Netanyahu, sul cui capo pende un mandato di cattura internazionale come per i capi di Hamas, ha espresso le sue condoglianze per le famiglie delle vittime e ha ringraziato i soldati delle Idf e dello Shin Bet che hanno portato avanti con coraggio le operazioni di recupero dei corpi degli ostaggi. Il leader israeliano ha promesso che Israele farà di tutto per riportare a casa gli ostaggi, sia vivi che morti.
Mati Dancyg, figlio di Alex Dancyg morto a Gaza, in un’intervista a Kan News ha però usato parole durissime contro Netanyahu, attribuendo a lui la colpa della morte degli ostaggi israeliani. Alcuni ostaggi rilasciati nei primi giorni di prigionia avevano detto che Alex era ancora in buone condizioni, quindi si poteva salvare. “Lui e tutti gli ostaggi avrebbero potuto essere riportati indietro” – ha tuonato Mati – “ma Netenyahu ha scelto di sacrificare gli ostaggi. Il karma lo giudicherà e lui ne pagherà le conseguenze”.
Intanto dal Libano sono stati sparati circa 55 razzi verso l’Alta Galilea e il Golan, come riferito dalle Idf, molti intercettati e altri caduti in zone aperte ma senza provocare vittime. L’attacco è stato rivendicato da Hezbollah in risposta ad un raid israeliano di ieri. Intanto Biden, in occasione della convention democratica di Chicago, ha fato sapere che Hamas si sta tirando indietro dall’accordo con Israele per quanto riguarda il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi.