Pubblicato il 16 Aprile 2021
Dopo un primo confronto propedeutico, poco prima di Pasqua, l’incontro di ieri con i sindaci e i rappresentanti istituzionali di tutti i comuni dell’Area di Crisi Complessa ha fatto entrare nel vivo la macchina della candidatura di Gela ad ospitare un Centro Nazionale di Alta Tecnologia per l’Idrogeno.
Al fianco del sindaco Lucio Greco c’erano il vicesindaco Terenziano Di Stefano, il presidente del consiglio comunale Totò Sammito, e l’esperto in pianificazione strategica, l’ing. Pietro Inferrera. Vi hanno preso parte i sindaci di Niscemi e Barrafranca, Massimiliano Conti e Fabio Accardi, il vicesindaco di Caltanissetta, Grazia Giammusso, l’assessore Paolo Lauricella per Delia, l’assessore Paolo Raia per Santa Caterina, la vicesindaco Giuseppa Pisano per Butera e i rappresentanti istituzionali dei comuni di Pietraperzia, Mazzarino, Montedoro e Acate.
La proposta della candidatura di Gela nasce dall’Avviso Pubblico che la Regione ha emanato per l’acquisizione delle manifestazioni di interesse. Se la scelta dovesse ricadere su Gela, e la Sicilia sta scommettendo molto su questo, le ricadute economiche ed occupazionali sarebbero enormi. Per questo è importante che la candidatura sia forte e sinergica, non in contrapposizione, con altri poli, quali Augusta, Milazzo, Siracusa e Catania, ognuno dei quali potrebbe mettere a disposizione le proprie competenze e maestranze. Il Centro muoverà un indotto all’interno del quale troveranno libertà di azione università, centri di ricerca, imprese, enti territoriali e chiunque sia interessato a promuovere investimenti in ricerca e sviluppo, produzione, distribuzione ed utilizzo dell’idrogeno verde.
La richiesta di partecipazione dovrà pervenire alla Regione entro il 23 aprile. Da qui l’esigenza di chiamare tutti a raccolta oggi, per chiedere la collaborazione e l’adesione mediante un protocollo di intenti da sottoscrivere entro giorno 21. Il protocollo prevede un accordo di collaborazione operativa al fine di sostenere l’iniziativa per la candidatura dell’area territoriale, con Gela al centro. Le Amministrazioni firmatarie si impegnano ad avviare una prima azione strategica finalizzata alla valorizzazione della candidatura, per poi arrivare alla redazione di un programma strategico e integrato per la valorizzazione della filiera dell’idrogeno. Gli aderenti si impegnano, inoltre, a partecipare all’organizzazione di tavoli tecnici utili alla realizzazione del progetto e, in caso di esito positivo, a partecipare al coordinamento delle fasi successive.
“Questo ambizioso progetto, che metterà in circolazione centinaia di milioni di euro – ha spiegato l’ing. Inferrera – cavalca l’onda di un movimento che a Gela è già in atto, ossia quello della transizione energetica, che qui stiamo vivendo con Eni e la sua bioraffineria. Stando alle linee guida, si punta a creare un forte connubio tra la parte universitaria, quella della ricerca, quella delle start up e il know how del territorio che si candida. Per questo, è importante per noi muoverci nell’ottica della collaborazione con altri territori, perchè così si hanno più chance di portare a casa il risultato e fruire poi tutti insieme degli enormi vantaggi.
La Sicilia, in questa competizione nazionale, parte avvantaggiata perchè l’ing. Antonio Martini, dirigente generale del dipartimento dell’Energia, dell’omonimo assessorato regionale, ha avuto l’intuizione di sottoscrivere subito un protocollo d’intesa con Enea (l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile), cosa che le altre regioni non sono riuscite ad ottenere. Abbiamo, dunque, tutte le carte in regola per farcela”.
Il sindaco Lucio Greco, in chiusura, si è detto contento degli interventi dei presenti, ognuno dei quali ha dato il proprio contributo e ha permesso alla discussione di prendere una piega tale da entrare nel merito della progettualità.
“La vera scommessa da vincere per il futuro – ha dichiarato – è quella di essere uniti, senza campanilismi di sorta, perchè siamo tutti vittime di una situazione estremamente delicata che ci rende fragili e, di contro, se una città cresce, anche quelle vicine ne traggono benefici. É importante programmare e guardare al futuro con ottimismo, nonostante le avversità e le difficoltà del momento. Confido nelle vostre adesioni, con l’augurio di trovare il favore del governo regionale prima e di quello nazionale poi. Abbiamo tutte le caratteristiche richieste dall’Avviso Pubblico, e se riusciremo nell’impresa sarà davvero il nostro agognato riscatto, dopo decenni di industrializzazione pesante. Da soli si va veloci, insieme si va lontano”.