Pubblicato il 31 Marzo 2021
A pochi giorni dall’annuncio dell’istituzione, a Gela, di un corso di laurea in ingegneria ambientale in sinergia con l’università Kore di Enna, si accelera per la creazione di un secondo corso di laurea in archeologia subacquea.
Ieri il sindaco Lucio Greco e l’assessore all’istruzione Cristian Malluzzo ne hanno parlato con il dr. Giuseppe La Spina, Consigliere Nazionale dei Gruppi Archeologici d’Italia, e con la dr.ssa Valeria Li Vigni, Soprintendente del Mare.
Con loro anche Michele Curto dell’associazione Geloi, Alberto Scuderi, direttore regionale dei Gruppi archeologici d’Italia, e Antonio Barone in rappresentanza della Rotta dei Fenici. Gli ultimi due, insieme al Centro Studi Internazionale M.I.C.O.S., sono gli operatori culturali già impegnati sul territorio in attività di studi, scavi e ricerche che saranno coinvolti nel protocollo d’intesa che il Comune si è impegnato a redigere, in sinergia con la Soprintendenza in primis, e poi con tutti i soggetti che vorranno partecipare.
L’amministrazione comunale, com’è noto, vuole lavorare per la rinascita culturale e turistica della città, e i lavori per la realizzazione del Museo del Mare, la grande mostra internazionale su Ulisse che sarà inaugurata tra qualche mese e che ospiterà il relitto della nave greca, le iniziative alle Mura Timoleontee e alla Torre di Manfria ne sono la dimostrazione.
Inoltre, ci sono nuove campagne di scavi per recuperare eventuali altri reperti in programma. Un fermento che si inserisce nella logica di un’operazione di rilancio globale del patrimonio archeologico, e a corollario del quale un corso di laurea in archeologia subacquea non può mancare.
“L’istituzione di un secondo corso di laurea in città – hanno dichiarato Greco e Malluzzo – è un obiettivo ambizioso per il quale vogliamo spenderci, perchè è perfetto per il nostro territorio, esattamente come quello in ingegneria ambientale. Entrambi vanno nella direzione di un futuro ecosostenibile e rispettoso dell’ecosistema del nostro territorio, di cui in passato è stato fatto scempio.
Siamo ciò che resta della Magna Grecia, e siamo al fianco della Soprintendenza del Mare per tutto quello che serve per avviare questo nuovo percorso. Come Comune, possiamo ospitare la nascente facoltà in locali pubblici, per esempio al Palazzo delle Benedettine o in altre strutture che abbiano i requisiti.
Siamo certi che un secondo corso di laurea in loco, oltre a dare la possibilità a tanti giovani di Gela e dei comuni limitrofi di formarsi a dovere – hanno concluso gli amministratori – rappresenterà un ulteriore motivo di crescita sociale e culturale, oltre ad aprire nuovi sbocchi professionali ai nostri ragazzi”.