« Torna indietro

Gela, zona rossa ma le scuole restano aperte. Il Sindaco aveva chiesto di attivare la didattica a distanza. Per l’ASP era tutto sotto controllo

Pubblicato il 23 Aprile 2021

A Gela scatta la zona rossa, ma le scuole restano aperte e la didattica in presenza. É già successo in diverse regioni, ma non è quello che avrebbero voluto il sindaco Lucio Greco e gli assessori all’Istruzione, Cristian Malluzzo, e alla Salute, Nadia Gnoffo, che sono molto preoccupati dalla situazione nelle scuole. Il motivo della preoccupazione è riconducibile, in primis, alla confusione nei numeri, che solo molto lentamente stanno venendo a galla per quelli che sono realmente.

“Già il 15 aprile scorso – spiega Greco – avevo chiesto ai vertici dell’ASP quale fosse la reale situazione nelle scuole, perchè era chiaro che stava accadendo qualcosa di grave, le segnalazioni erano troppe. Ho chiesto conferma in merito ai numeri allarmanti che circolavano, e che parlavano di metà delle classi in dad e di tanti docenti in isolamento, visti i casi di positività degli alunni, molti dei quali con variante inglese. Nella missiva, avevo espressamente scritto che tale circostanza era davvero grave, perchè ogni insegnante non si limita a svolgere la propria attività in una sola classe, ma in più classi, spesso dislocate in più scuole e in diverse città”.

Temendo comunicazioni e provvedimenti tardivi, in quella stessa lettera Greco aveva chiesto la trasmissione di report recanti i dati in possesso dell’ASP sul numero di dirigenti, insegnanti, personale ATA e alunni positivi e su quelli in isolamento precauzionale. Non solo, Greco aveva chiesto un espresso pronunciamento dell’ASP sull’opportunità di attivare per tutti la didattica a distanza.

“L’ASP, però – aggiungono il Sindaco e gli assessori – ha continuato a tranquillizzarci e a dire che era tutto sotto controllo. Abbiamo pensato che fosse in possesso di dati di cui il Comune non disponeva, visto che secondo quelli in nostro possesso c’erano 90 classi e 550 alunni in isolamento, (di cui 115 positivi) e 128 tra docenti e personale ATA in quarantena. Abbastanza per chiudere e attivare la DAD. Ma senza una conferma ufficiale e un parere conforme e favorevole, non abbiamo potuto fare niente”.

L’ASP, infatti, si è limitata a raccomandare la differenziazione degli orari di ingresso e uscita da scuola, motivo per il quale il Sindaco si è subito attivato chiedendo al comando della Polizia Municipale di predisporre quanto necessario per implementare il servizio di vigilanza in prossimità degli istituti, al fine di scoraggiare gli assembramenti e lo stazionamento dei genitori che, una volta presi i figli, si devono allontanare subito.

“I numeri in nostro possesso (1500 persone in quarantena preventiva e 457 positive) – aggiungono gli amministratori – fanno ipotizzare che da tempo si siano raggiunti numeri tali da richiedere la zona rossa, ma solo nell’ultima settimana questo è stato messo nero su bianco. Perchè l’ASP ci ha fatto perdere tutto questo tempo? Chiediamo chiarimenti e delucidazioni”.

Un ultimo messaggio, Sindaco e assessori lo rivolgono a chi pensa di aumentare i propri consensi speculando sull’emergenza sanitaria.

“Questo si chiama sciacallaggio, è demagogia della peggiore specie. Ci sono decreti, ordinanze e norme nazionali e regionali – dicono che stabiliscono con esattezza di chi sono le competenze in merito alle decisioni da prendere su DAD e lezioni in presenza. Non saperlo o, peggio ancora, cavalcare l’onda del malessere dei cittadini, in questa fase in cui siamo tutti molto preoccupati, non è corretto”.