Genova: corriere bestemmia per una multa ricevuta, il vigile lo multa per altri 103 euro

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Una vigilessa si avvicina per multare un corriere e questi non si scusa, né contesta la sanzione in maniera civile, ma bestemmia. Ecco che scatta la multa supplementare di 103 euro, per la frase blasfema: in tutto, l’uomo dovrà pagare 300 euro, sulla base dell’articolo 724 del codice penale. E’ accaduto qualche settimana fa, per la precisione il 24 marzo, in piazza Soziglia a Genova, ma l’episodio è venuto alla luce dopo un altro fatto, dal quale sono scaturite polemiche: un impiegato di banca è stato sorpreso a mangiare una frittura e a bere birra ai piedi della statua a Rubattino, a Caricamento: il comando dei vigili urbani conferma le sanzioni e spiega le motivazioni.

Il 24 marzo, in piazza Soziglia…

Torniamo al nostro corriere. Ha parcheggiato in una zona nella quale la sosta era vietata, anche per lo scarico/carico merci. Il furgone inoltre era di intralcio alla circolazione e per questa ragione c’è stata una serie di proteste, poste in essere appunto al centralino dei vigili urbani. E’ seguito l’intervento di un’agente, che ha disposto che il veicolo fosse spostato: ha chiesto all’uomo di non allontanarsi, poiché doveva essere sanzionato per violazione del codice della strada. Sono seguite le giustificazioni del corriere, che ha affermato di essere appena arrivato e di avere necessità di consegnare un collo urgente. C’è stata la bestemmia quando la vigilessa ha risposto che la sanzione non poteva essere evitata. La donna, professionale, ha fatto notare che anche questa era una violazione, ma nel 1999 il reato è stato depenalizzato. La multa massima era pari a 309 euro, il minimo era 51: la vigilessa ha deciso per 103 euro.

La reazione dopo la bestemmia: “Vogliamo convincere il corriere a impugnare la sanzione”

L’uomo, contrariato, ha mormorato qualcosa e si è allontanato con il suo furgone. Ha poi raccontato l’episodio ai titolari di una società di distribuzione del centro storico. Ecco che uno dei soci dell’azienda svela quanto accaduto a Il Secolo XIX, con queste parole: “Vogliamo convincere il corriere a impugnare la sanzione, perché dopo aver letto quello che è successo all’uomo che stava mangiando in piazza Caricamento crediamo sia venuto il momento di dire basta. Noi nell’ultimo anno con i nostri mezzi abbiamo pagato cinquecento multe per sosta vietata. Non è più possibile lavorare in centro, non è possibile fare le consegne o ritirare la merce“.

Difficilmente ci sarà la cancellazione della multa

E’ difficile che la multa sia cancellata, anche se l’episodio giova all’apertura del dibattito: mancano aree per i corrieri, che negli ultimi anni hanno lavorato sempre di più. Per questa ragione, a causa degli spazi limitati si procede al parcheggio selvaggio: si opera in zone interdette a carico e scarico merci, oppure i mezzi sostano più del dovuto. Nuove ordinanze, come quella di piazza Fontane Marose, che limita l’orario di consegna dalle ore 7 alle 14, sono volte a frenare il fenomeno. Si prevede che siano posizionate sei nuove telecamere, all’uscita dei varchi. E’ necessario attendere che proceda il ministero delle Infrastrutture: sono necessari seicentomila euro, parte dei 103 milioni di euro del PinQua, Programma nazionale della qualità dell’abitare (PinQua).

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Redazione Nazionale

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