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Genova, la rivelazione choc della consigliera: “Violentata a 12 anni in casa”

Pubblicato il 27 Novembre 2024

Solo pochi giorni fa la consigliera regionale del Veneto Silvia Cestaro aveva rivelato che aveva subito violenza da ragazza, proprio durante un dibattito che poi ha portato all’approvazione della legge che istituisce l’Osservatorio regionale sulla violenza di genere, senza però voler approfondire ulteriormente il discorso o rivelare ulteriori dettagli sulla sua vicenda.

A distanza di pochi giorni un’altra denuncia choc, quella di Francesca Ghio, consigliera comunale della lista Rossoverde nell’aula rossa nel Comune a Genova. La Ghio, durante una discussione relativa al tema della violenza sulle donne, ha raccontato la storia di una ragazzina che a 12 anni ha subito violenze fisiche e psicologiche e che non ha avuto il coraggio e la forza di denunciare.

Il racconto scioccante della consigliera

Qualcuno inizialmente aveva pensato che la Ghio stesse leggendo il racconto di un’altra donna, per poi specificare: “Importa che sia successo a me o a qualcun altro? Comunque sì, sono io quella bambina di 12 anni”. Ha detto di non aver mai denunciato quell’uomo, un dirigente genovese conosciuto da tutti come un bravo ragazzo, anche perché a quell’età non sapeva neanche cosa fosse una denuncia. La consigliera si dice rammaricata del fatto che, a distanza di decenni, nulla è cambiato anche grazie al silenzio complice di una società che non dà gli strumenti giusti per fermare la piaga della violenza sulle donne e sui bambini.

Francesca Ghio è una delle esponenti della minoranza in consiglio più combattive e infatti, dopo essere diventata neomamma, si batté ardentemente per far approvare un regolamento che permetteva ai neogenitori di partecipare alle sedute anche da remoto. Ha poi dichiarato che rappresenta una voce, perché ha il privilegio della visibilità che intende usare per tutelare le donne.

“Non farò mai della mia storia l’ennesimo caso di pornografia del dolore” – ha aggiunto, specificando in un’intervista a Repubblica che non intende raccontare i dettagli della sua vicenda in pubblico, ma solo alla ristretta cerchia delle persone che le sono vicino.