Scherzi da prete, recita il detto, o scherzi da suora in questo caso. Una suora ha rubato dal portafogli di una consorella, lasciato incustodito sul letto, una carta di credito usata poi per prelevare 1.000 euro. La suora vittima del furto quando si è accorta di quello che era successo ha subito sporto denuncia, ma la responsabile durante l’interrogatorio si è difesa sostenendo che voleva fare semplicemente un dispetto. La sua spiegazione non ha convinto i giudici e ora, come riporta Repubblica, rischia di andare a processo con l’accusa di furto e uso indebito di carte di credito.
I fatti si sono svolti la scorsa estate, precisamente il 26 agosto, in una residenza protetta per anziani nel quartiere di Albaro, in provincia di Genova. Secondo la ricostruzione la suora accusata di furto avrebbe approfittato della distrazione della consorella, che avrebbe lasciato il portafogli incustodito sul letto della sua stanza, prendendo la carta di credito e recandosi al bancomat più vicino.
Nel giro di due minuti ha effettuato due prelievi, entrambi da 500 euro, per una somma totale di 1.000 euro. Le indagini sono state affidate alla pm Sabrina Monteverde. L’avvocato della suora accusata ha spiegato anche lui che si è trattato di un dispetto, e non di un vero furto, ma per lei c’è il rischio concreto che si vada a processo. Il caso ha fatto ancora più rumore poiché è stato portato alla luce dopo la vicenda, ancora più scabrosa, della suora che avrebbe fatto da tramite tra un clan di ‘ndrangheta e alcuni detenuti nel carcere di Brescia.
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