Pubblicato il 26 Febbraio 2022
La Germania rompe gli indugi. E si schiera non solo a parole. Berlino ha autorizzato l’invio all’Ucraina di 400 lanciarazzi anticarro, rompendo così con la politica seguita negli ultimi anni che vedeva il divieto di esportazione di armi letali in zone di guerra.
“Alla luce dell’aggressione militare russa contro l’Ucraina, il governo tedesco è pronto a dare il via libera alle attrezzature di cui il Paese ha urgente bisogno per difendersi. L’attacco russo all’Ucraina segna una svolta. Minaccia il nostro intero ordine del dopoguerra. In questa situazione è nostro dovere sostenere l’Ucraina contro l’armata russa che sta invadendo il paese sotto la guida di Putin. La Germania è vicina, al fianco dell’Ucraina“. Lo dice Olaf Scholz, in un comunicato della cancelleria che dà notizia della svolta sulla consegna delle armi.
E dal governo di Olaf Schiolz via libera anche all’invio all’Ucraina di pezzi di artiglieria dall’Estonia.
I 400 lanciarazzi erano stati forniti in passato all’Olanda che avrebbe voluto trasferirli all’Ucraina ma in questi casi serve l’autorizzazione dello Stato da cui le armi provengono, quindi della Germania. Fino ad oggi Scholz aveva escluso la consegna di armi letali, per ragioni storiche. La Germania si era aggrappata a una sua norma non scritta di lunga periodo che non permette che armi letali in suo controllo possano essere trasferite in una zona di conflitto.
L’Estonia nei giorni scorsi aveva dichiarato di voler inviare degli obici, ma gli era stato impedito perché la Germania, per gli stessi motivi di cui sopra, aveva negato la sua approvazione. Una posizione fortemente criticata dall’Ucraina, che aveva definito “ridicolo” l’invio, autorizzato in cambio, di 5.000 elmetti.
Questa posizione, dal momento in cui Putin ha scatenato un’invasione su larga scala in terra Ucraina, aveva provocato sconcerto e delusione tra molti funzionari europei. E’ una decisione importante che potrebbe segnare un cambiamento significativo nell’assistenza militare europea all’Ucraina, poiché gran parte delle armi e delle munizioni del continente sono almeno in parte di fabbricazione tedesca.
La decisione tedesca è stata subito imitata dal Belgio, che fornirà all’Ucraina 2mila mitragliatrici e 3.800 tonnellate di carburante per i mezzi dell’esercito. Lo ha annunciato su Twitter il premier belga, Alexander de Croo, precisando che “un’analisi più approfondita delle richieste” militari di Kiev “continua”.