Sarebbe dovuto entrare, a breve, nella casa del GFVip, tanto da essere già stato messo in quarantena per evitare il rischio di contagio, ma nelle ultime ore sembra essere saltato tutto. Stiamo parlando di Gianluca Benincasa, mental coach salernitano ed ex compagno di Antonella Fiordelisi, influencer che in questa edizione del reality sta facendo parlare molto di sé ed è una delle protagoniste principali. Il motivo appare assai serio. Il padre della ragazza, infatti, pare abbia denunciato Benincasa per stalking. Stefano Fiordelisi si è attivato, tramite i suoi legali, per far avere al mental coach un ordine restrittivo nei confronti della figlia. Prima della denuncia, il padre della Fiordelisi, appresa la notizia della presunta entrata nella casa di Benincasa, si era sfogato con queste parole: “Cioè fatemi capire, dopo tutta questa pressione psicologica e in un momento di così alta fragilità di Antonella, si fa entrare nella casa del GFVip uno che, oltre a diffamarmi sui social e in varie interviste, chiaramente ossessionato da lei (lo abbiamo visto in tv) usa tecniche di approccio mentale descritte nel suo libro? Ma qual è il senso di tutto ciò? Spero che la notizia non sia vera”.
All’interno della casa del GFVip, quindi, Gianluca non entrerà mai, ma il mental coach campano ha voluto replicare alle pesanti accuse ricevute e lo ha fatto tramite alcune stories sul suo profilo Instagram: “Ho letto che mi hanno accusato di essere uno stalker, ma ovviamente non è vero niente. Mi sono ritrovato in una situazione bruttissima: la mia ragazza mi ha tradito in diretta e il padre e la madre lo sapevano. Ho chat della madre e del padre che mi chiedono di andare a fare commissioni per lei. Fino al 12 ottobre avevo un bellissimo rapporto con la famiglia. Fino a quella data. Poi hanno preso le distanze da me. Quello che è successo nei miei confronti è brutto ed è brutto che siano arrivati a questo”. Benincasa, più che la partecipazione saltata al GFVip ha voluto sottolineare la sua innocenza e ha continuato così: “Non ho mai fatto del male a nessuno, mentre loro hanno fatto un danno alla mia immagine. Loro sapevano tutto di me e lei e forse erano loro quelli ossessionati, non io. Quello che mi hanno fatto è davvero un peccato, ma nella vita sono abituato a ricevere pugnalate alle spalle. Ma va bene così. Ovviamente mi difenderò tramite il mio legale, ma è davvero un peccato che sia finita così, ma mi dispiace per loro perché la cattiveria torna come il karma. Ora ce la leghiamo al dito e non dimenticheremo così facilmente”.
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