Pubblicato il 5 Luglio 2024
Prosegue la fuga di Giacomo Bozzoli, condannato all’ergastolo per aver ucciso lo zio Mario e per averlo gettato nel forno dell’azienda di famiglia, anche se le forze dell’ordine pian piano stanno ricostruendo i suoi movimenti.
La latitanza di Giacomo Bozzoli
La notte del 30 giugno c’è una registrazione in un albergo spagnolo a nome di Bozzoli, dove potrebbe essere arrivato a bordo della sua Maserati Levante utilizzata per lasciare l’Italia prima della sentenza della Corte di Cassazione, che ha confermato l’ergastolo. Il latitante ha il passaporto scaduto, quindi ha presentato alla reception dell’hotel la carta d’identità che, come da prassi, è stata trasmessa alla polizia.
Giacomo Bozzoli, che nella fuga dovrebbe aver portato anche la compagna e il figlio di 9 anni, dovrebbe essere passato per la Francia, ma gli investigatori non si sono sbilanciati troppo sul luogo preciso per non dare vantaggi al fuggitivo.
La Maserati Levante era stata ripresa dalle telecamere in Italia lo scorso 23 giugno e, secondo alcune fonti di Brescia, Bozzoli potrebbe essere arrivato nell’Europa dell’Est grazie ad amicizie con cittadini rumeni, albanesi e montegrini. La Procura di Brescia ha ordinato accertamenti a strascico per isolare il fuggitivo.
Nel frattempo i carabinieri nella villa di Soiano de Lago dove vive la coppia, in provincia di Brescia, hanno sequestrato gli smartphone e i dispositivi informativi di Bozzoli, della compagna e dei loro parenti più stretti.
Il depistaggio
Gli inquirenti stanno vagliando anche l’ipotesi del depistaggio, una tesi avanzata da Jessica Gambarini, ex fidanzata di Bozzoli. La Maserati del latitante sarebbe stata intercettata dalle telecamere per l’ultima volta il 23 giugno alle 5:51, alle 5:53 e alle 6:03 tra Manerba e Desenzano del Garda. A questo punto però gli inquirenti si chiedono se fosse davvero lui o se magari alla guida c’era la sua compagna per sviare le indagini e far guadagnare tempo prezioso a Bozzoli. L’ex dell’uomo in fuga, la Gambarini, durante il processo di primo grado disse che Bozzoli gli aveva rivelato un piano, che prevedeva un’auto e il passaggio davanti alle telecamere.
L’appello disperato del suocero: “Costituisciti”
Daniele Colossi, suocero di Giacomo Bozzoli e padre della compagna Antonella Colossi, dalle colonne del Fatto Quotidiano ha invitato il genero a costituirsi, per il suo bene ma soprattutto per quello della figlia e del nipotino. Colossi ha detto che nella sua vita ha sempre lavorato onestamente e che questa storia lo sta distruggendo, per questo motivo si è subito messo a disposizione della giustizia.
Chi è Antonella Colossi
A questo punto le attenzioni degli inquirenti si sono spostate anche su Antonella Colossi, donna elegante che veste sempre con abiti firmati e di classe e che lavora col padre nell’organizzazione di mostre e gallerie d’arte della famiglia a Brescia. Conobbe Bozzoli nel 2012 e dopo pochi mesi i due andarono a convivere insieme prima a Brescia, poi a Marcheno e infine nella villa di Soiano del Garda, da cui sono spariti entrambi nella notte tra il 23 e il 24 giugno.
Non si sono mai sposati, ma dalla loro unione è nato un bambino che proprio in questi giorni compirà 9 anni. Antonella ha sempre difeso a spada tratta il compagno sostenendone l’innocenza.