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Giallo di Corigliano, cadavere in casa da un anno. Parla l’indagato: “Non è mio padre, lui è in Svizzera”

Pubblicato il 22 Marzo 2023

Nuovo colpo di scena e nuovo capitolo circa il giallo di Corigliano che nei giorni scorsi ha visto la macabra scoperta di un cadavere di un uomo, morto da quasi un anno, avvolto all’interno di alcune lenzuola e adagiato su una brandina con accanto dei ventilatori accesi. Il corpo, ritrovato all’interno dell’appartamento dell’uomo a Corigliano d’Otranto, era ormai scheletrizzato. Nelle ore scorse i risultati dell’esame autoptico sul corpo di Antonio Caracciolo, l’83enne trovato morto, hanno escluso ossa rotte e segni di violenza sul corpo dell’anziano. Sono stati effettuati, inoltre, prelievi per l’identificazione genetica i cui risultati si avranno nei prossimi giorni. In queste ore, invece, è stato ascoltato quello che dovrebbe essere il figlio dell’uomo morto, colui che al momento è indagato per omissione di cadavere e che, secondo le prime indagini, avrebbe nascosto il corpo del padre per tutto questo tempo allo scopo di continuare a ritirarne la pensione.

Giallo di Corigliano, le parole dell’indagato davanti ai giudici

Il 56enne, Luigi Roberto Caracciolo, davanti ai magistrati ha negato tutto: “Mio padre si trova in Svizzera, quel corpo non è il suo”. Queste le sue parole circa il giallo di Corigliano che, a questo punto, si infittisce ancora di più. Caracciolo, assistito dal proprio legale, è stato ascoltato oggi dal pm Luigi Mastroianni, a cui avrebbe riferito che il padre Antonio è ancora vivo e che si trova in Svizzera da alcuni parenti, confermando quanto aveva detto nell’immediatezza della scoperta del cadavere. Il 56enne ha anche confermato di aver prelevato i soldi della pensione del genitore sapendo che è in vita e perché è stato da lui delegato. Una ricostruzione ritenuta inattendibile dagli inquirenti.