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Giancarlo Rosella, è di Sezze il ‘nonno del vento’

Pubblicato il 14 Febbraio 2021

Lo si può vedere, praticamente tutti i giorni (quando il tempo consente, e talvolta anche quando non consente) sulla pista dello stadio Tasciotti di Sezze dove non solo si allena, ma dispensa anche consigli e dritte ai più giovani che si avvicinano al mondo della corsa.

Lui è Giancarlo Rosella, responsabile ispettivo del Cotral in pensione, che nella sua vita ne ha fatte molte. I più grandi lo ricordano con giornalista – opinionista di VideoEsse Tv; oppure, come candidato alle elezioni comunali, improvvisare un comizio a porta Pascibella dopo essere salito sulla capotte della sua automobile, e da lì arringare la folla.

In tanti, a Sezze, lo conoscono, ma sono pochi, purtroppo, quelli che conoscono l’atleta Giancarlo Rosella.

Nato il 30 giugno 1950 (per i meno bravi in matematica, Giancarlo in estate compirà 71 anni), è un corridore tesserato per la società Romatletica.

Velocista, fisico asciutto nonostante l’altezza non lo aiuti, esplosivo ma soprattutto tecnico. Detiene primati personali che farebbero invidia a diversi giovanotti. Ufficialmente vanta un 25.91 sui 200 metri, 8,24 sui 60 e 13,06 sui 100.

La sua carriera agonistica parla di un argento ai campionati italiani ad Ancona, un altro argento ad Arezzo, sempre ai campionati italiani, nella specialità 100m. Ha stabilito un record italiano, a Latina, sugli 80m. Tre volte medaglia d’oro con la staffetta 100×4 campionati italiani.

Per quattro anni consecutivi, campione regionale nei 100 e 200 metri.

Senza considerare gli altri riconoscimenti, tutti ottenuti nelle varie categorie senior.

Una passione, quella per la corsa, arrivata presto. “Da ragazzo facevo già atletica, mi piaceva ed ero anche bravo. Ma erano altri tempi… Abbandonata la pista ho provato l’alpinismo. Ho scalato le maggiori vette europee. Quando intraprendo un’attività voglio sempre arrivare al massimo. Purtroppo durante una delle scalate ho perso il mio carissimo amico di Nettuno, morto sul canalone del Sirente, e quindi ho deciso che continuare era troppo rischioso. Sono quindi tornato all’atletica, mia vecchia passione”.

Una passione che mantiene giovani, verrebbe da dire, e che di certo aiuta a migliorare l’umore, cosa che di questi tempi è tanta, tanta roba…