Il presunto stupratore è, quindi, un medico, in servizio nell’ospedale di Soverato, ma non ha mai conseguito alcuna specializzazione in ginecologia. Le violenze sessuali sarebbero avvenute proprio nel suo studio medico.
Nei suoi confronti, contestualmente alla reclusione in carcere, sono scattati anche un decreto di sequestro preventivo di dispositivi elettronici e l’accusa di pornografia minorile, interferenze illecite nella vita privata e truffa.
L’indagine è stata avviata lo scorso giugno grazie alla denuncia di una 20enne nei confronti del medico.
L’ipotesi è che il sanitario, traendo in inganno le giovani donne sulla propria qualifica di ginecologo, col pretesto di effettuare visite mediche, le spingesse ad atti sessuali o le forzasse a utilizzare oggetti di forma fallica per scopi sessuali.
Oltre a esigere il pagamento del corrispettivo per l’attività professionale svolta, attraverso l’utilizzo di una telecamera si procurava indebitamente i video delle visite alle pazienti, che provvedeva poi a memorizzare e a conservare, in forma criptata, su propri dispositivi elettronici.
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