Pubblicato il 28 Settembre 2024
Che il giornalismo sia in crisi non è una novità. La professione è a rischio da tempo, già da quando l’avvento del web ha scatenato il proliferare di un’informazione fuori controllo che ha reso ancora più precari i posti di lavoro e esposto l’opinione pubblica a deduzioni errate o viziate. Adesso, l’intelligenza artificiale potrebbe darle il colpo di grazia.
I pezzi pubblicati dai quotidiani La Repubblica e La Stampa oltre a tutti gli altri posseduti dal Gruppo Gedi, saranno utilizzati per addestrare l’intelligenza artificiale di ChatGPT e anche per il prototipo del motore di ricerca SearchGPT.
E’ quel che prevede l’accordo con OpenAI.
Lo scorso luglio era stato siglato un accordo con RCS per un assistente virtuale dedicato all’app Economia del Corriere della Sera che, per ora, non ha avuto altri sviluppi.
L’accordo fra Gedi e OpenAI, però, fa scattare l’allarme. Perché, dopo il Corsera, stiamo parlando delle due testate giornalistiche più importanti.
Per questo in una nota la Federazione Nazionale Stampa Italiana ha manifestato l’aumentare della preoccupazione e il Garante Privacy vuole vederci chiaro.