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Sbarchi a Lampedusa

Sbarchi a Lampedusa.

Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’immigrazione

Pubblicato il 3 Ottobre 2020

Oggi si celebra la Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’immigrazione, istituita dopo il naufragio del 3 ottobre 2013 al largo di Lampedusa, in cui morirono 368 persone. “Un tappeto di carne umana”, lo definì l’allora sindaco di Lampedusa Giusi Nicolini. Sottolinea l’Arci nazionale: «Quel giorno non è bastato a cambiare le cose e il Mediterraneo resta uno dei più grandi cimiteri, sommersi, del mondo. L’Europa e l’Italia non possono continuare a tacere di fronte a tutto questo. Ad oggi il Piano europeo di revisione del Regolamento di Dublino trascura completamente il tema dei salvataggi e teorizza pratiche tese a respingimenti legalizzati. Ci aspettiamo non solo “un nuovo sistema di governance della migrazione” in Europa, ma anche che la reiterata promessa di discontinuità con le politiche salviniane si concretizzi con l’abrogazione dei decreti sicurezza da parte del governo italiano», si legge in una nota dell’Arci.

Arci

In corso a Palermo la manifestazione #nonsiamopesci, da Piazza Verdi, a cura del Forum Antirazzista di Palermo.

Le dichiarazioni di Cecilia Sarti Strada

«Oggi è il 3 ottobre: sette anni fa, davanti a Lampedusa, morirono 368 persone.Era il 3 ottobre anche lo scorso mese di settembre: solo a settembre ci sono stati 200 morti e dispersi nel mar Mediterraneo.Oggi è il 3 ottobre e le navi di soccorso sono bloccate a terra da fermi amministrativi: il governo è cambiato, ma non è cambiato l’atteggiamento verso i soccorritori.E anche domani sarà il 3 ottobre, per qualcuno alla deriva in mezzo al mare», afferma Cecilia Sarti Strada, attivista, sociologa, ex presidente di Emergency.