Pubblicato il 26 Agosto 2024
Il 47enne di Secondigliano aveva finito di scontare una pena ai domiciliari poche ore prima della tragedia. Adesso è di nuovo in carcere, accusato di omicidio stradale. Sull’auto erano in quattro (poteva ospitare 2 persone), l’autista era senza patente e la vettura senza assicurazione.
La piccola Michelle sarebbe morta sul colpo: l’auto è uscita di strada, si è ribaltata e la bambina non ha avuto scampo. La piccola sarebbe stata schiacciata dalle lamiere. Molte le cose da chiarire nell’incidente di Giugliano in Campagna avvenuto all’alba di ieri mattina, domenica.
La tragedia
La Smart aveva solo due posti, ma la bimba di 8 anni sarebbe stata seduta sulle gambe della mamma, (sembrerebbe senza cintura) sul lato del passeggero. La sorella di 16 anni, rimasta ferita anche lei gravemente nell’incidente, si trovata nel vano del baule, in uno spazio molto piccolo.
L’uomo era senza patente e l’auto non era coperta dall’assicurazione. L’incidente è accaduto poco prima dell’alba di domenica mattina, verso le 5. Il compagno della donna – un 47enne di Secondigliano, che aveva una relazione stabile con la 37enne, madre di due figlie avute da un rapporto precedente – era appena stato rimesso in libertà solo qualche ora prima. Si trovava ai domiciliari e aveva finito di scontare la condanna proprio sabato 24 agosto. Poche ore dopo, sarebbe avvenuta la tragedia.
Omicidio stradale: l’arresto
Ieri (25 agosto) il 47enne è finito in carcere, questa volta con la pesantissima accusa di omicidio stradale aggravato. L’incidente è avvenuto sulla Strada Domiziana. I rilievi e le perizie stabiliranno se, tra le possibili cause del ribaltamento – che da una prima ricostruzione sembrerebbe essersi verificato all’improvviso su un rettilineo – ci potrebbe essere l’alta velocità della smart o la scarsa tenuta della strada a causa delle quattro persone a bordo di un’auto che è stata progettata per viaggiare con due passeggeri.